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Visualizzazione dei post da marzo, 2007

Convergenze parallele 2

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Dopo i quesiti preliminari, di cui abbiamo parlato nel post di ieri, ci si addentra nell'analisi di parametri fondamentali per approfondire il livello di crisi certificata dall'organo di revisione. A questo punto, infatti, la Corte arriva se le è stato suonato almeno un campanello d'allarme nella fase precedente. La prima sezione si apre con un riepilogo del quadro di verifica degli equilibri di parte corrente nel 2007 e nel 2006. Poiché il bilancio non può essere approvato se manca la copertura dell'eventuale saldo negativo, i prospetti sono proposti per determinare come quest'ultimo è stato coperto. Di fatto, la Corte intende seguire con attenzione la necessità dell'ente di utilizzare oneri di urbanizzazione per finanziare spese correnti. In un quadro successivo, infatti, è richiesto di riepilogare i dati di utilizzo che riguardano l'ultimo quadriennio (2004-2007). Insieme alle informazioni sui proventi delle sanzioni del Codice della Strada accertati nell...

Convergenze parallele 1

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La parte dell'avvocato del diavolo, quando serve, deve durare il tempo necessario a sollevare temi e problemi. Poi, inevitabilmente, rischia la sovraesposizione e di danneggiare il lavoro critico precedente. Così, anche a motivo dell'indubbio interesse informativo del documento, voglio dedicare i post del week-end a una disamina delle Linee guida 2007, sintesi efficace dell'attività della Corte dei conti nei prossimi mesi. I revisori che le dovranno compilare potrebbero agire in piena autonomia senza lavorare al documento in tandem con il ragioniere interessato. Offro di seguito (e sino a domenica) qualche ulteriore elemento di discussione per una redazione consapevole e non automatica. Mi cimento con il testo approvato per i piccoli comuni (sotto i 5.000 abitanti, cioé), che sono maggioranza e che, soprattutto, nella edizione dello scorso anno, erano stati colpevolmente trascurati (il mea culpa è arrivato puntualmente e apprezzabilmente quest'anno). La premessa discor...

Guida pericolosa

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Finalmente pubblicate, le Linee guida della Corte dei conti e i relativi questionari per i preventivi 2007 sono oggetto di una entusiasta campagna di stampa, dal sapore vagamente aprioristico, da parte del Lenzuolo rosa che anche ieri, per mano nientemeno che di Giuseppe Farneti, si esprime con termini dai toni reboanti: " ha già seminato importantissimi elementi di innovazione nella gestione di Comuni e Province ", " forme di controllo che funzionano ", " ricco di conseguenze per la vita degli enti e per la nostra democrazia ", ecc. Lungi da me l'intento di sottovalutare l'importanza di un'attività che si preannuncia rinnovata, forte di un anno di esperienza sul campo. Non siamo di certo in grado di dare un giudizio così netto a favore o contro la nuova e ficcante attività della Corte, ma mi piacerebbe che qualche elemento di criticità fosse messo sul piatto, se non altro per ricordare che, con i mezzi a disposizione, la distanza fra l'eff...

Diabolicum est

Anche Girolamo Ielo sostiene (sul n° 4/2007 di AziendItalia Finanza&Tributi) che se "il comune decide di confermare l'aliquota" dell'addizionale IRPEF "dell'anno precedente, senza prevedere alcuna esenzione, si asterrà dall'adozione di qualsiasi deliberazione, in quanto, in via automatica si applicherà l'aliquota dell'anno precedente." Perché ci si ostini a non voler considerare che da un anno all'altro è cambiato l'organo competente ad approvare le aliquote dell'addizionale non si sa. Spero non sia il richiamo al comma 169 della Finanziaria 2007, perché il silenzio-conferma, ora esplicitamente previsto per la generalità dei tributi, non può valere (nel 2007) per ICI e Addizionale IRPEF: entrambi i tributi ritornano quest'anno nell'ambito di discrezionalità consiliare e non ci sono deroghe che tengano, la conferma deve passare dall'aula, non sotto silenzio. Il problema, purtroppo, è che questa worst-practice è int...

Le mille e una notte

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Ogni approvazione di bilancio porta con sè tutto il carico di ansie e tensioni accumulate sino alla fatidica sera. La differenza però la fa solo una cosa: partecipare alla seduta oppure starsene a casa, attendendo il giorno dopo per conoscerne gli esiti. Mi è sempre accaduto di rientrare nella prima ipotesi. Non ho mai capito se per l'eccessiva disponibilità del sottoscritto oppure per il manifesto terrore dei rispettivi sindaci/segretari ad assumersi le proprie responsabilità e competenze (quantomeno preoccupandosi di leggere i documenti allegati al bilancio vero e proprio). Da quando ho iniziato a consegnare insieme al voluminoso fascicolo dei tre bilanci ufficiali una relazione tecnica più descrittiva che numerica, tentativo non so quanto riuscito di riorganizzare soprattutto le mie idee, speravo di essere se non altro sgravato dall'ingrato compito di assistere all'intero Consiglio seduto accanto al Sindaco. Invece, in tutta evidenza, neppure questo stimolo è stato suffi...

Il legislatore e il vocabolario

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Sguainate le sciabole, il duello semantico è iniziato. Pare che neppure le sezioni regionali della Corte dei conti siano riuscite a sottrarsi al più tipico dei virus giurisprudenziali: la contraddizione. E così, su un tema delicatissimo come la riduzione delle spese per il personale hanno iniziato una disputa di pura natura interpretativa, nella migliore tradizione delle magistrature nazionali. Tutto nasce in un fatidico comma della Finanziaria 2006, il 204-ter (benché introdotto nella tiepida estate dello scorso anno con il primo decreto-legge a nome Bersani, n. 223 del 4 luglio). Integrando la disciplina introdotta con il comma 198 che imponeva risparmi sulle spese in questione tali da ridurle dell'1% di quelle sostenute nel 2004 (e nessuno ha sinora provato a spiegare perché proprio quell'anno e non, ad esempio, il 2003 o il 2002), il legislatore sotto il sole caldo aveva mitigato questa improvvisa stretta, escludendo dal calcolo delle spese da ridurre quelle riferite a ...

Il lato sbagliato del dollaro

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Proprio nei giorni in cui nel quotidiano vocabolario si insinua il neologismo "extragettito", ricco (è proprio il caso di dirlo) di implicazioni redistributive, affiora nelle ragionerie degli enti locali una preoccupazione purtroppo raramente messa in evidenza: quella delle difficoltà di cassa. Benché nel corso degli anni le entrate proprie (a partire ovviamente dall'ICI) abbiano incrementato il proprio peso nell'incidenza complessiva sui primi tre titoli, le erogazioni erariali (non importa se sotto forma di compartecipazione all'IRPEF) hanno mantenuto un carattere di prevalenza, solo in parte mitigato dall'aumentata pressione fiscale locale. In realtà, proprio a causa della novità della compartecipazione IRPEF (fantomaticamente fatta inserire tra le entrate tributarie pur essendo manifestamente un'elargizione statale), negli ultimi anni il mese di marzo è stato quello della pioggia di euro dal Ministero. Il 50% dello stanziamento annuo (saldato poi in pi...

Partita tripla

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Il comma 61 della Finanziaria apre le porte all'introduzione generalizzata della contabilità economica negli enti locali. In realtà, più modestamente, si propone entro il prossimo 30 giugno di stabilire le " modalità per introdurre in tutte le amministrazioni pubbliche criteri di contabilità economica. " D'altra parte, l'eterogeneità dei bilanci dei diversi rami della Pubblica amministrazione richiede un supplemento d'indagine per giungere in pochi mesi alla definizione di criteri di base, da implementare concretamente a cura dei singoli enti. L'obiettivo è significativo e, se non fossimo per natura scettici sulle capacità di sintesi di chi sta nella stanza dei bottoni ministeriale, otterrebbe un risultato sinora insperato: rendere leggibili i bilanci degli enti locali anche a coloro che, con comodo alibi, oggi li definiscono incomprensibili. Ne guadagnerebbe la trasparenza dell'informazione e la serietà delle professionalità in campo. Per giungere a c...

La cattiva consigliera

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L'ottimo sito Lavoce.info si sta occupando spesso di temi a noi vicini, con un taglio tecnico differente, poiché le questioni sono sempre osservate dall'esterno, dal punto di vista dello studioso di economia. Ma il rigore scientifico è utile per distinguere gli elementi della discussione, senza farsi influenzare dalla propria deformazione professionale. Nei giorni scorsi abbiamo letto con attenzione un intervento di Gilberto Muraro, Ordinario di Scienza delle Finanze all'Università di Padova, che esamina il tema dell'abolizione dell'ICI sulla abitazione principale sotto tre profili differenti. Il primo è quello che ci tocca direttamente, come operatori: il peso dell'ICI sulle finanze comunali. Vi si osserva correttamente che l'imposta è l'entrata (corrente) di maggior rilievo e che su di essa dunque le amministrazioni fanno affidamento per le loro politiche amministrative. Molto pertinente il richiamo al carattere di equità rappresentato dal prelievo su ...

Alla scoperta dell'acqua calda

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Nonostante la proroga al 30 aprile, ufficializzata solo ieri e non ancora in Gazzetta, il numero di comuni che deve ancora approvare il bilancio di previsione 2007 tende ormai allo zero. E' dunque iniziata la verifica conclusiva sulla temuta torchiata dei tributi locali ai danni dei malcapitati cittadini. Il lenzuolo rosa si fa portatore delle migliori istanze informative, annunciando la pubblicazione periodica (per le prossime settimane, almeno) del trend 2007 di aliquote ICI e addizionale IRPEF rispetto all'anno precedente. Sbirciando nei dati aggregati pubblicati nel numero di lunedì scorso, la sensazione immediata è di un capolavoro di compensazione realizzato dalle amministrazioni locali che, nell'anno dello sblocco delle addizionali, hanno adottato l'approccio 'somma zero' nelle loro politiche fiscali. L'aumento dell'IRPEF locale, a detta di molti inevitabile dopo anni di stasi coattiva ma non necessariamente, poiché la luna di miele elettorale si ...

Cambio di stagione

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La scatenata frenesia calligrafica del Dipartimento Politiche Fiscali non risparmia (quasi) nessuno. Con risultati alterni, d'accordo, ma riuscendo a sollevare benefici polveroni che ci fanno riflettere e ragionare sulla messe di norme che ci sommerge nei primi mesi dell'anno. Stavolta ci occupiamo del passaggio dalla Tassa rifiuti alla Tariffa Ronchi alla Tariffa per la gestione dei rifiuti. La prima è, ormai da dieci anni, nel limbo del periodo transitorio, dovendo essere sostituita con l'applicazione della Tariffa a copertura totale, al massimo entro il 2007 (salvo ulteriori e imprevedibili proroghe). Nel frattempo, però, con un colpo di scena alla Hitchcock, anche la creatura di Edo Ronchi è stata soppiantata. Il guardiano del suo purgatorio si chiama Codice dell'Ambiente e cova l'ambizione di far gestire l'intero ciclo dei rifiuti alle ATO provinciali o, in ogni caso, agli organismi multiterritoriali da queste ultime coordinati. Per far questo, ovviamente, ...

La strategia del caos

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Come chiamarla? 'Sindrome da sovraesposizione di commi'? Oppure semplice 'Overdose di Gazzetta Ufficiale'? Qualsiasi sia il virus che sta contagiando i funzionari dei ministeri, i danni che produce sono peggiori di un'influenza, per quanto recidivante. Dopo il Viminale, anche il Ministero dell'Economia e delle Finanze si offre in pasto ai divoratori (per necessità e per mestiere) di norme affrontando il tema, quest'anno molto delicato, dell'addizionale comunale all'IRPEF. Rispondendo a un ente locale che aveva chiesto lumi sull'applicazione delle nuove disposizioni dal 1° gennaio 2007, il Dipartimento delle politiche fiscali (e qui, in calce alla risposta, c'è pure un nome e un cognome al quale eventualmente inviare due noterelle di protesta) cerca di riassumere in poche righe la posizione ufficiale del Ministero sulla competenza a deliberare l'aliquota opzionale dell'addizionale. Da quest'anno, infatti, è necessaria una prevision...

Il bastone e la carota

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Poveri revisori! Non bastava la minaccia di revoca immediata dei due terzi dei collegi nei comuni sotto i 15.000 abitanti, paventata (benché erroneamente) da più di un 'esperto', dopo la recente Finanziaria. Ci voleva pure la Corte dei conti, con le sue Linee guida 2007, a turbare definitivamente i sonni dei professionisti. A differenza dello scorso anno, infatti, la compilazione del modello (ce ne saranno tre versioni, secondo la dimensione demografica dei comuni) è diventata un adempimento tassativo, quasi fosse il parere sul bilancio di previsione o la relazione sul rendiconto (sulla falsariga dei quali, tra l'altro, sono ricalcate le Linee). A dispetto dell'assenza di un termine perentorio per la presentazione, dunque, i revisori dovranno comunque rispedire alle competenti sezioni regionali della Corte i questionari entro un termine che, per quanto riguarda il documento sul preventivo 2007, è stato individuato approssimativamente nella fine dell'estate, per dar ...

Eppure non convince

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E perché dovrebbe? Anche il lenzuolo rosa cade ogni tanto nella tentazione di prendere per buone le posizioni ufficiali dei ministeri senza andare a controllare de visu se le cose stanno proprio così, oppure devono essere diversamente interpretate. L'ultimo caso mi sembra piuttosto clamoroso, anche perché ricorda quasi esattamente il tranello in cui era caduto lo struzzo giallo non più tardi di qualche settimana fa in un breve ma incisivo articolo. Vi si sosteneva che, con l'eccezione isolata del 2007, regolato in modo esplicito dalla Finanziaria 2007 (comma 712), già dal 2008 non sarebbe stato più possibile applicare neppure un euro di oneri di urbanizzazione per il finanziamento di spese correnti. Si trattava di una posizione mal argomentata, ma del tutto riferibile agli estensori dell'articolo. Qui invece si prende inizialmente per buona l'interpretazione del Viminale, contenuta nella recente lunga circolare sulla L. 296/2006 (n. 5/2006). Il Ministero afferma senza...

Il libro della giungla/2

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Non scherzavo ieri, proponendo una rinnovata versione dei comitati di controllo (a parte la denominazione che mi ha sempre evocato visioni kafkiane di una burocrazia all'ennesima potenza) guidati e gestiti dalla Corte dei conti. L'esame delle relazioni ai bilanci di previsione (e ci aspettiamo in tempi brevi anche l'indagine sulle relazioni dei consuntivi 2005) ha evidenziato il limite più significativo delle cosiddette linee guida. Si tratta di un controllo successivo all'esecutività degli atti, successivo anche al termine per proporre eventuali ricorsi al TAR da parte dei portatori di interessi legittimi. In questo modo, non può ritenersi uno strumento deterrente di cattiva amministrazione (senza discutere sulla buona o mala fede degli organi deliberanti). Anche l'evidenza dei numeri sconsiglia di ritenere questa come la forma ottimale per ovviare all'attuale anarchia protetta nell'adozione delle deliberazioni. Avanzare, quindi, un'ipotesi di restauraz...

Il libro della giungla

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Da quando non esistono più i comitati di controllo regionali, nessuno chiede più ai comuni di sottoporre i loro atti fondamentali all'esame di organi istituzionali. A meno che ci si ritrovi nel mezzo di un esposto alla Corte dei conti, con le conseguenze del caso. Si tratterebbe comunque di una verifica di legittimità a posteriori e perderebbe quindi il suo potere di dissuasione preventiva che i Co.Re.Co. (negli ultimi anni, O.Re.Co.) avevano saputo, nel bene e nel male, costruire. La magistratura contabile ha approfittato di una norma della Finanziaria 2006 per restituire una dose minima di attendibilità ufficiale agli atti della programmazione locale, obbligando i revisori degli enti a trasmettere le relazioni su preventivi e consuntivi costruite secondo le ormai note Linee guida. Dall'analisi dei dati rilevati dalla Corte sui bilanci di previsione 2006, benché riferiti a un campione di enti di poco superiore al 10% (829 su 8.103), emerge una tendenza che fa riflettere. 659 d...

Unico nel suo genere

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Pare che, nel prossimo Codice delle Autonomie, faccia capolino la nuova figura del Dirigente unico. Il testo di un emendamento al decreto quasi approvato dal Consiglio dei ministri stabilisce che il codice dovrà " prevedere una funzione apicale che garantisca la distinzione e il raccordo tra gli organi politici e l'amministrazione, nonché il coordinamento unitario dell'azione amministrativa per assicurare il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione, in attuazione dell'articolo 97 della Costituzione. " Questo esemplare un po' fantozziano, gerarchicamente parificabile al Segretario/Direttore generale, dovrebbe nelle intenzioni del legislatore risolvere l'ormai annoso problema del ruolo del Segretario nell'ente locale. Quest'ultimo, si sa, da quando è stata introdotta la figura del Direttore generale, si è trasformato (nei rari casi in cui non gli è riuscito di farsi nominare tale) in un mero assistente a favore degli organi ammini...

Conflitto d'interessi

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Il sovraffollamento delle scadenze tributarie e contabili, prontamente registrato da tutta la stampa specializzata, stava quasi per far passare in secondo piano l'opportunità di regolamentare alcuni aspetti (e non secondari) della gestione di imposte e tasse comunali. La Finanziaria 2007, prodiga di consigli ma soprattutto di imposizioni, caldeggia la modifica dei regolamenti comunali per adeguare nell'ordine: il tasso d'interesse da addebitare/accreditare al contribuente in caso di versamenti difformi; l'importo minimo dei versamenti; l'eventuale compensazione tra debiti e crediti di tributi comunali differenti. Vorrei soffermarmi sulla questione degli interessi, perché propone un dilemma di discreto rilievo. Innanzitutto, la norma contenuta nella L. 296/2006 (comma 165) recita testualmente: " La misura annua degli interessi è determinata, da ciascun ente impositore, nei limiti di tre punti percentuali di differenza rispetto al tasso di interesse legale. Gli i...

Do di petto

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Niente di personale, sostiene il Ministero. Nel senso che di risorse umane a disposizione, con tutta la buona volontà, non ce n'è proprio. Diciamo pure che non serviva un ulteriore nota del Viminale per girare il coltello in una piaga aperta da anni. In ordine di tempo, l'ultimo paletto nella staccionata del ranch Quinonsiassume ce l'ha messo la Finanziaria 2007 che ha, se possibile, inasprito i vincoli già stretti dei precedenti provvedimenti. Ancora alle prese con la redazione di bilanci sui quali pesa sempre, per alcuni, la riduzione dei trasferimenti a fronte di maggiori introiti ICI solo sperati e tutti da verificare, spunta la coattività del comma 557 che, senza remore, ricorda ai comuni il comportamento del buon padre di famiglia: taglierai le spese del personale fino al livello di quelle di tre anni fa. Non so se il fatto di perseverare ritenendo il 2004 un anno cardine rappresenta per il legislatore un punto fermo. Certo è che l'indistinto riferimento a un mon...

La vita agra

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Dal 27 febbraio scorso, la fibrillazione degli amministratori comunali ha raggiunto l'apice. Non serviva avere sott'occhio il dettaglio dei contributi erariali per il 2007, poiché la norma contenuta nel collegato alla Finanziaria era già, purtroppo, molto chiara. Di certo, però, ha definito con precisione la dimensione della rabbia montata nel frattempo. Il punto critico, lo sapete bene, è la riduzione, diciamo così, preventiva del contributo ordinario a causa del maggior gettito ICI che dovrebbe derivare ai comuni dall'azione di accertamento a tappeto svolta dall'Agenzia del Territorio. Questo lavoro di fino (parecchio impegnativo a dir la verità) riguarderebbe in particolare gli immobili rurali oltre che quelli di tipo D (industriali). I primi sono da tempo un elemento di discussione e contenzioso, trattandosi di fabbricati dichiarati come a servizio del fondo e come tali non autonomamente tassabili. Si sa, al contrario, che dietro questa parvenza si nascondono abitaz...

L'appello del lunedì

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Il pressing a tutto campo delle associazioni dei Revisori dei conti ha partorito la scorsa settimana un appello rivolto al legislatore ma assolutamente universale nel rivendicare, alla vigilia della discussione finale sul Codice delle Autonomie, istanze di continuità con l'attuale sistema contabile misto (finanziario ed economico), che offre soprattutto vantaggi se adoperato con gli strumenti della migliore tradizione ragionieristica pubblica e privata. Ognuno dei due sistemi, infatti, conserva funzioni informative specifiche che un'eventuale nuova regolamentazione non dovrebbe disperdere, razionalizzandone anzi l'utilizzo, favorendo in particolare le piccole realtà che, a causa dell'endemica carenza di risorse umane (di certo non incentivata dalle recenti Finanziarie), sono quelle che più risentirebbero di ulteriori obblighi di rendicontazione e di gestione. Di seguito propongo l'appello nella versione integrale apparsa sullo Struzzo giallo di venerdì scorso. Dopo...

Le relazioni pericolose

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Da quando è ripartita in grande stile la campagna per redistribuire il maggior gettito delle imposte erariali, l'ICI è quasi sempre presente nelle discussioni di esponenti della maggioranza che ormai non lesinano più fantasiose proposte per trasformare il prelievo sulla prima casa in un'elargizione generosa del Ministero delle Finanze. Adesso, la modalità più in voga sembra essere quella della concessione di sgravi in funzione delle condizioni reddituali e della numerosità del nucleo familiare che tenderebbero ad azzerare l'imposta sull'abitazione principale. Ma nella sarabanda di iniziative (tutte, tra l'altro, annunciate come più che prossime, quindi praticamente già in vigore) non si distingue più il furore abolizionista dall'impeto egualitario e i paladini del populismo e del marketing cosmetico fanno festa ad ogni telegiornale. Come sempre, invece di discutere con coloro che utilizzano l'ICI per il finanziamento dei propri servizi, si preferisce manten...

Innocenti evasioni

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La scelta di affidare a società costituite ' ad hoc ' la gestione di alcuni servizi pubblici locali, anche istituzionali, comunque non di rilevanza industriale, è di solito motivata con la necessità di ridurre i costi fissi e razionalizzare l'utilizzo delle risorse disponibili. Poi, alla resa dei conti, scopriamo che l'impalcatura creata con tanta attenzione cela una voglia di deregulation , di briglie sciolte quasi insopprimibile. Ne costituisce esempio lampante il caso citato dall'Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 37/E dello scorso 8 marzo. Una società (nella forma a responsabilità limitata, quindi a tutti gli effetti commerciale) è affidataria della gestione dei "servizi informatici e telematici" di un comune. Il contratto di concessione è stato stipulato nella forma dell'" house providing ", senza cioè esperire le necessarie procedure concorsuali d'appalto. Da ciò discenderebbe, secondo la società, un rapporto non commerciale...

Circolare, circolare....

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Torno ad occuparmi di revisori perché il Ministero dell'interno ha infine detto la sua. Che è poi anche la nostra. La circolare multicolore di ieri mette fine ai dualismi rusticani delle scorse settimane e consegna l'immediata cessazione dei collegi nei comuni sotto i 15.000 abitanti all'oblio delle opinioni azzardate. Per una volta, la limpidezza del testo merita la citazione estesa: " (...) Il comma 732 introduce una modifica all'art. 234 del TUEL, prevedendo che l'organo di revisione abbia una composizione collegiale solo per i comuni con popolazione pari o superiore a 15.000 abitanti (il limite precedente era fissato a 5.000 abitanti). Per i comuni interessati alla modifica (quelli con popolazione compresa tra 5.000 e 14.999 abitanti) la disposizione trova applicazione alla naturale scadenza dell'incarico attualmente affidato all'organo collegiale: in tale occasione il consiglio comunale provvederà al rinnovo dell'organo nominando un solo reviso...

Affari di famiglia

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Euro sonanti, liquidità senza fine, una montagna di soldi che, per ora solo in punta di teoria, dovrebbe finire nei forzieri del neonato fondo d'investimento gestito per conto dei lavoratori anche degli enti locali, dove confluirebbero le quote delle ritenute INADEL operate sulle retribuzioni. Dopo l'accordo (ancora sotto la veste di ipotesi, ma con linee generali già definite e che dunque difficilmente saranno rimesse in discussione) tra l'ARAN e le confederazioni sindacali, anche il pubblico impiego sembra destinato a avviarsi verso il destino dei lavoratori del settore privato. Il fatto che l'adesione ai fondi sia del tutto facoltativa non muta la sostanza di una rivoluzione che ribalta la certezza finora acquisita dell'indennità di fine rapporto. Nessun fondo, infatti, per quanto prudente, bilanciato e ben gestito, potrà mai garantire la tenuta nel lungo periodo del valore capitale del TFR così destinato. C'è da scommettere che le sirene del gestore si faran...

Fuori controllo

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Mi piacerebbe mettere in discussione l'inevitabilità dell'associazione Regioni-Autonomie locali che pervade la legislazione nazionale. A partire dal contratto di lavoro, che assimila mele e pere ma non riesce a spiegare perché in Regione possono essere in più di mille e nei comuni bisogna aspettare il pensionamento di cinque dipendenti per assumerne uno. Una delle più sconcertanti verità che ci dividono (comuni e province) dalle Regioni è l'assenza in queste ultime di un collegio di revisione esterno. Sono ormai quasi diciassette anni che i comuni e le amministrazioni provinciali incaricano i professionisti dei principali albi contabili per controllare la loro attività gestionale. Con risultati più o meno brillanti, più o meno discutibili. Con la serietà di alcuni e l'accondiscendenza di altri. Ma con la consapevolezza che una norma come quella introdotta dalla vecchia legge 142 ha cambiato in meglio la percezione dell'ente locale come azienda di erogazione e non pi...

Arecibo

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Affogate nel mare di commi che quest'anno navighiamo da fine dicembre, riaffiorano all'occhio più attento le norme apparentemente meno significative, ma che, in fondo, offrono spunti gustosi se non di discussione, almeno di critica polemica. Al comma 474 (che insieme al cugino 475 fa comunella) si insinua una famigerata Commissione tecnica per la finanza pubblica. Dieci piccoli membri che avranno l'ardito compito di: formulare proposte per accelerare l'armonizzazione e il coordinamento della finanza pubblica (tradotto: dare ai bilanci degli enti pubblici una veste uniforme), migliorare la trasparenza dei dati conoscitivi della finanza pubblica (appunto), armonizzare i criteri di classificazione dei bilanci della P.A., elaborare studi preliminari e proposte tecniche per la definizione e il coordinamento della finanza pubblica e dei rapporti finanziari tra Stato ed enti locali e dell'efficacia dei meccanismi di controllo della finanza territoriale, valutare l'affi...