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lunedì 19 marzo 2007

Eppure non convince

E perché dovrebbe? Anche il lenzuolo rosa cade ogni tanto nella tentazione di prendere per buone le posizioni ufficiali dei ministeri senza andare a controllare de visu se le cose stanno proprio così, oppure devono essere diversamente interpretate. L'ultimo caso mi sembra piuttosto clamoroso, anche perché ricorda quasi esattamente il tranello in cui era caduto lo struzzo giallo non più tardi di qualche settimana fa in un breve ma incisivo articolo. Vi si sosteneva che, con l'eccezione isolata del 2007, regolato in modo esplicito dalla Finanziaria 2007 (comma 712), già dal 2008 non sarebbe stato più possibile applicare neppure un euro di oneri di urbanizzazione per il finanziamento di spese correnti. Si trattava di una posizione mal argomentata, ma del tutto riferibile agli estensori dell'articolo. Qui invece si prende inizialmente per buona l'interpretazione del Viminale, contenuta nella recente lunga circolare sulla L. 296/2006 (n. 5/2006). Il Ministero afferma senza alcun tentennamento che, poiché il comma 712 regola esplicitamente solo la gestione degli oneri per il 2007, dall'anno prossimo non c'è più trippa per gatti. In sè, non vi sarebbe nulla di eccepibile, perché quello che non è regolato dalla norma attuale deve rientrare nella legge previgente. Ma il punto sta proprio qui. L'errore commesso è lo stesso dello struzzo: ritenere che non vi siano in vigore norme che consentano l'utilizzo degli oneri per spese correnti. L'avevo già sinteticamente illustrato e non mi ripeto. Quello che fa specie è il fatto che neppure al Ministero si preoccupino di verificare le cose che scrivono. Avevamo appena terminato di complimentarci per la limpidezza delle note sul comma dedicato alla revoca dei collegi di revisione che dobbiamo fare un appunto altrettanto netto, stavolta in segno di biasimo. Il che significa che leggere attentamente le circolari non è più solo un fatto legato all'aggiornamento professionale, è pure un esercizio di enigmistica moderna. La posizione apparentemente distaccata e neutrale del lenzuolo rosa è altrettanto deludente. Dopo aver ricordato che la Corte dei conti e l'Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali si sono pronunciati per l'assenza di vincoli sull'utilizzo degli oneri, il quotidiano si limita a insinuare negli enti il dubbio che la posizione ministeriale debba essere comunque prevalente rispetto ai pur autorevoli pareri di quegli organi. Trattandosi di una circolare, e dunque di un interpretazione che non ha neppure il crisma dell'autenticità, si dovrebbe comunque andare cauti. Se poi fossero andati a leggersi l'art. 49, c. 7, L. 27 dicembre 1997, n. 449 (Finanziaria 1998), mai abrogato, che testualmente recita: "7. I proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni di cui all'articolo 18 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, e successive modificazioni, e all'articolo 15 della medesima legge, come sostituito ai sensi dell'articolo 2 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, possono essere destinati anche al finanziamento di spese di manutenzione del patrimonio comunale." l'articolo si sarebbe allungato di qualche riga, ma di certo avrebbero smascherato il distratto circolarista degli interni.

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