Home sweet home

La favola del federalismo fiscale finalmente realizzato continua a esserci raccontata prima di andare a dormire, ogni sera. Non parliamo, ovviamente, di quello in salsa verde, che confonde il federalismo con il secessionismo e predica senza pudore la conservazione dei tributi incassati sul territorio (e chi non ne raccoglie a sufficienza, peggio per lui), producendo uno straniante effetto tipo 'socialismo in un solo paese', per chi ha ancora qualche ricordo di economia politica. Ci riferiamo invece alla versione riformista del federalismo fiscale. Quella che consegna alle autonomie locali le chiavi per gestire in modo indipendente dal centro la politica fiscale, all'interno di poche leggi-quadro che regolino i principi, lasciando agli enti la competenza di applicarli in concreto. Purtroppo, invece che agli happy ending alla Andersen, ci tocca assistere ad orrori come neppure i migliori Grimm avrebbero descritto meglio. Appare oggi su Repubblica il periodico, demagogico ann...