Too Cool for Internet Explorer

giovedì 8 febbraio 2007

La promozione laterale

Una scrivania nuova, tutta sua. Un panorama fantastico, vista sulla città. Anche l'aumento gli avevano concesso, compresa la categoria superiore. Cosa voleva di più? Eppure, qualcosa non gli tornava. Mentre, sulla sua fiammante poltrona in pelle, rigirava fra le dita il tagliacarte d'argento che la moglie gli aveva regalato a Natale, rifletteva sul suo futuro. E sul suo passato. Provava una sensazione ovattata di accantonamento: d'altronde, di cosa di lamentava, aveva accettato in meno di un quarto d'ora la proposta del Direttore generale di coordinare una fantomatica unità operativa creata appositamente nella dotazione organica. Insieme a lui, un istruttore direttivo e quattro categoria C, trasferiti in un batter d'occhio dalle rispettive aree. 'Ufficio per l'assistenza giuridica', l'avevano denominato. Il cimitero dei dinosauri, gli pareva. Età media dei cinque: cinquantatre anni. Nessuno laureato in giurisprudenza, compreso lui. "Con il suo curriculum e l'esperienza accumulata in venticinque anni di carriera, non le serve certo aver passato l'esame di diritto romano" gli aveva detto il Direttore. Se ne era convinto solo dopo che ebbero varcato la soglia del nuovo ufficio. Gli arredi luccicanti avevano, ma solo per un attimo, annebbiato la sua vista. Gli ritornò, infatti, immediatamente dopo. Il tempo di rendersi conto che, così, aveva perduto la strada maestra verso la dirigenza, preclusa forse per sempre. Ma era quello il suo vero traguardo? Aveva sempre pensato che raggiungere un ruolo di prestigio in una pubblica amministrazione fosse il non plus ultra. Posto al sicuro, sino alla pensione. Settimana di trentasei ore, qualche straordinario solo se necessario. Responsabilità mai adeguata alla retribuzione (cioè, bassa la prima, alta la seconda), tranne per quei flagellanti dell'ufficio a fianco, destinati a firmare a ripetizione documenti potenzialmente compromettenti senza un benefit in più di quelli che assegnavano a tutti gli altri. Tuttavia, non si era prefissato un limite. Il comune è grande, ogni ripartizione ha il suo dirigente, pensava. Posso arrivarci anch'io. Certo, una volta lì, i risultati avrebbe dovuto garantirli davvero, altrimenti poteva dire addio alla retribuzione accessoria. Ma che gli importava. Con il tabellare garantito, compresa l'indennità di posizione, si sarebbe portato a casa ogni mese quello che oggi poteva solamente sognare. D'altronde, i colleghi non è che gli fossero mai particolarmente andati a genio. Tutti impegnati in una corsa a chi faceva di più o di meglio. Per avere una fetta più grande del compenso incentivante, certo. Mai creduto alle buone intenzioni. Negli ultimi anni, poi, non si era curato troppo delle voci che circolavano sul suo conto. Niente di personale, per carità. Solo un insistente ronzio che ripeteva: fannullone, fannullone... Una nenia così fastidiosa che aveva smesso di farci caso: l'impermeabilità del giusto. Non era certo uno stakanovista, ma al giorno d'oggi chi lo vorrebbe essere. Il suo motto rimaneva sempre: 'lavorare per vivere', mica come quegli illusi del piano di sotto: pensa, diceva tra sè e sè, a volte non si fanno neppure liquidare gli straordinari. E non sono nemmeno posizioni organizzative. In fondo, cosa c'era di meglio?
Poi gli venne in mente un articolo che aveva letto tempo fa in un settimanale, mentre aspettava il suo turno dal barbiere. Tra un
gossip e la recensione di un ristorante era spuntata questa inchiesta sui dirigenti americani e sulle tecniche adottate per incentivare il personale. C'era un metodo, appunto, in auge da quelle parti: il principio di Peter, l'avevano denominato. Fai carriera fino a che non raggiungi il tuo livello di incompetenza. Poi, prima che sia troppo tardi, ti offrono una lateral promotion. Costa un poco cara, ma mai quanto i danni che produrresti se salissi un altro gradino della gerarchia. Non ci aveva più ripensato, da allora. Neanche quando il Direttore generale lo aveva fatto accomodare nel suo studio, per illustrargli la proposta. Solo ora ricordava.
Si alzò dalla poltrona e si voltò verso la città. Nel riflesso della splendida vetrata, i suoi occhi sorridenti si mischiavano al traffico di mezzogiorno.

0 Comments: