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martedì 13 febbraio 2007

Troppa grazia

Avete notato, come è capitato a me in queste settimane, qualcosa di nuovo in edicola? L'effetto Finanziaria produce, ormai da qualche anno, un moltiplicarsi di iniziative (inserti speciali, paginate a tema, fascicoli da vendere a parte) di entrambi i quotidiani economico-finanziari soprattutto, ma non solo, dedicate agli enti locali. Questo fiume di inchiostro, negli ultimi anni, si è ingrossato, a conferma di un'acquisita consapevolezza da parte dell'editoria professionale: che esiste una platea di lettori esigenti e preparati oltre i consueti settori dell'industria e dei servizi. La qualità dell'informazione è un elemento cruciale nella interpretazione della complessa (spesso, purtroppo, complicata) evoluzione normativa in Italia. E anche nei comuni operano funzionari che meritano l'attenzione che, tradizionalmente, si dedica ai temi dell'economia privata. Sarà anche merito (o colpa, secondo i punti di vista) del ruolo della finanza pubblica europea e dunque italiana nella rincorsa alla competitività degli ultimi anni. Il fatto è che l'interdipendenza tra pubblico e privato richiede di approfondire sempre di più gli aspetti specifici della gestione delle realtà locali e sono anni che, a questo proposito, non ci si accontenta più di qualche articolo ogni tanto e di una pagina ad hoc a settimana.
E infatti, consapevoli di questa sete di analisi seria, collateralmente, dalle case più rinomate continuano a nascere come funghi periodici tecnico-amministrativi, generalisti o di settore, e l'editoria mette in campo risorse importanti per conquistare quote di un mercato che, in questo caso, è per di più chiuso. Tanta attenzione merita dunque di essere ricambiata con altrettanto interesse. A coloro che propongono servizi editoriali agli enti locali diamo perciò un consiglio spassionato. La fiducia di chi opera attorno al mondo delle autonomie si conquista con l'approccio pratico delle proposte, perché l'operatività è indispensabile, al contrario della teoria. Privilegiare internet rispetto all'editoria tradizionale, poi, può essere una carta vincente, a patto che quest'ultima sia sempre un'alternativa possibile.

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