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mercoledì 14 febbraio 2007

Modello di completezza

Ora che il documento pdf è disponibile, insieme alle relative istruzioni di compilazione, sul sito delle Finanze, possiamo finalmente chiarire come sarà possibile per il datore di lavoro (o per il CAF delegato) compensare l'ICI del dipendente che desidera presentare la dichiarazione dei redditi semplificata, meglio nota come 730. O forse no. Chiarire è verbo definitivo, non lascia spazio ai dubbi. Che qui invece, in certa misura, sorgono. L'introduzione, a partire proprio da quest'anno, a facoltà del contribuente, del modello F24 per il versamento dell'ICI ha aperto la strada per l'integrazione del debito dell'imposta comunale con (anche) il credito derivante dalla dichiarazione dei redditi. Così, nel quadro I del modello 730/2007, il contribuente può, barrando l'apposita casella, autorizzare il CAF a utilizzare il credito IRPEF scaturente dalla dichiarazione per assolvere il debito ICI (interamente). In alternativa, è possibile indicare esplicitamente l'ammontare di ICI che si intende versare, autorizzando il datore di lavoro a rimborsare la differenza fra credito IRPEF e debito ICI. In ogni caso, il quadro è sufficiente in sè a fornire agli operatori interessati i dati necessari alla liquidazione, comunicati direttamente dall'interessato. Allora non si capisce quale sia il valore informativo del precedente quadro B, nella sezione I. Nella colonna 9, per i soli fabbricati, si chiede di indicare l'imposta comunale sugli immobili dovuta per il 2006. Anche nella sezione II è prevista la compilazione della colonna 6 per indicare "l’anno di presentazione della dichiarazione ICI relativa all’immobile in questione", dove la questione di riferisce alla possibilità di ottenere una riduzione d'imposta se il comune dove insiste l'immobile è ad alta densità abitativa, ma quest'ultimo dato non è una novità, essendo presente da tempo. In ogni caso, rileviamo che i dati dell'ICI dovuta sono comunque parziali, perché il contribuente potrebbe possedere terreni e aree fabbricabili (queste ultime, in ogni caso assenti da una dichiarazione dei redditi, essendo a questo fine improduttive). In quest'ultima ipotesi, poi, trattandosi di dati relativi ai versamenti, gli enti ne sono comunque in possesso, sia che riscuotano tramite concessionario, sia che abbiano adottato la riscossione diretta. Anche fossero le prove generali per le annate a seguire, il modello sarebbe comunque carente, perché l'ente non potrebbe confrontare questi dati con quelli risultanti dalla compensazione con F24. Il modello Unico del prossimo anno sarà il primo a contenere i dati delle variazioni ai fini ICI, e sostituirà a tutti gli effetti qualsiasi comunicazione diretta ai comuni. Speriamo nel frattempo si diradi un po' la nebbia ancora stagnante nelle stanze ministeriali.

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