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Visualizzazione dei post da luglio, 2007

Reazione a catena

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L'indagine promossa dall'Università di Napoli Parthenope sull'attività dei nuclei di valutazione in 58 enti capoluoghi di provincia ripropone il tema assai spinoso del giudizio sull'attività dei dirigenti negli enti locali. Parlo di 'dirigenti' nel senso più ampio possibile, indipendentemente dall'effettivo inquadramento contrattuale. Perché quello che è vero in comuni dalla struttura a volte ipertrofica può essere replicato negli enti minori. Con importanti distinzioni. La ricerca del dipartimento di Studi aziendali campano giunge a una conclusione inequivocabile: il livello qualitativo delle prestazioni del 75% dei dirigenti (di fatto e di contratto) in servizio è eccellente, inoltre, per un altro 13% del totale, quel livello è ottimo. Il risultato è frutto dell'esame del lavoro realizzato minuziosamente dai nuclei di valutazione, organismi di controllo esterno (dunque teoricamente più che imparziali) che però giungono ad una straordinaria unanimità di...

Scende la pioggia

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' City manager ' è un'espressione parecchio chic , ma come sempre assolutamente ridondante per la lingua italiana, che preferirebbe fosse usato il più corretto 'Direttore generale'. A dirla tutta, però, sono dell'idea che anche la funzione (in qualsiasi lingua) di questa figura un po' misteriosa sia in qualche modo superflua. Certamente non lo è per chi è riuscito a ottenere un lucroso contratto dall'amministrazione meglio offerente. E non sto qui a discutere sui metodi scelti per l'assunzione del candidato più idoneo (perché non è un dipendente e perché, in ogni caso, la legge non prevede una modalità di selezione specifica). La superfluità di cui dicevo prima sta tutta nella consapevolezza del legislatore: 1) che ai Comuni, specie quelli di ragguardevoli dimensioni, serve una guida gestionale di impronta privatistica; 2) che in nessun Comune questo ruolo può essere svolto automaticamente dal dipendente gerarchicamente più elevato, il segretario. Qu...

Limite verticale

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Un caso concreto, una risposta autorevole, un dubbio amletico. Il caso concreto . Un comune intende bandire un concorso interamente riservato al personale interno per coprire un posto di Agente di polizia locale. Vorrebbe che a partecipare fossero legittimamente ammessi i dipendenti appartenenti alla categoria immediatamente inferiore (B3) a quella messa a concorso, non in possesso di titolo di studio idoneo e che finora hanno svolto esclusivamente mansioni di messo comunale e accertatore anagrafico. La risposta autorevole . Il quesito è stato sottoposto al Ministero dell'interno, Dipartimento per gli affari territoriali. Il Ministero premette che, dopo l'entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale, i c.d. concorsi interni non sono più ammessi. Ora, evidentemente, si può intraprendere la strada della selezione per la progressione verticale del personale interno alla categoria superiore. E' necessario, peraltro, che l'ente si doti di un regolamento che discipli...

La botte piena

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Un recente parere della sezione ligure della Corte dei conti funge da spunto per mettere in evidenza un atteggiamento abbastanza frequente tra gli Amministratori degli enti locali: potremmo definirlo 'sindrome della botte piena'. Il caso trattato è quello di un Comune che, avendo trasferito all'Ambito Territoriale Omogeneo competente la gestione del servizio idrico integrato, con mantenimento della proprietà degli impianti, si chiede come mai le quote interessi e capitale dei mutui contratti con la Cassa DD.PP. per la manutenzione straordinaria della rete, rimborsate secondo la convenzione dalla società che gestisce ora il servizio, debbano essere considerate debito per il Comune, andando così ad incidere sulla percentuale teorica di indebitamento. A parte il fatto che queste richieste di parere devono sempre pervenire dal capo dell'amministrazione per poter essere considerate ammissibili, e che dunque non sappiamo se il dubbio è davvero sorto in capo al Sindaco oppure ...

Sotto il vulcano

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C'è sempre da imparare. Al collegio dei revisori del Comune di Napoli servono ben 157 pagine per completare la relazione sul rendiconto 2006. Si tratta di un vero e proprio tomo che immagino in pochissimi abbiano letto da cima a fondo. In verità, sembra che a leggerlo a tratti sia stato anche l'assessore al bilancio. Dalla lunga dissertazione emergerebbe, tra l'altro, che non è stato attivato un efficace controllo di gestione, che le spese per il personale siano in poco tempo esplose, mettendo a rischio gli equilibri di bilancio, che l'indebitamento pro-capite del Comune sia raddoppiato nel giro di appena tre anni. Queste osservazioni, in sé, potrebbero non bastare a dare parere negativo sulla proposta di rendiconto: perché il controllo di gestione non è obbligatorio neppure negli enti di maggiori dimensioni, perché la spesa sostenuta in più per il personale può, eventualmente, far scattare sanzioni per il mancato rispetto del Patto di stabilità, perché, infine, se l...

Gertrude Stein

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Dopo che il Ministero per gli Affari regionali ha preso di petto la questione della rinnovata disciplina degli amministratori di società partecipate degli enti locali ( post Finanziaria 2007), siamo qui ad arrovellarci sulla utilità o meno della sua circolare esplicativa, resa nota nei giorni scorsi. I commi della L. 296/2006 lasciano, infatti, aperte alcune questioni interpretative importanti. Ad esempio, il comma 734 della norma prevede che: " Non può essere nominato amministratore di ente, istituzione, azienda pubblica, società a totale o parziale capitale pubblico chi, avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi, abbia chiuso in perdita tre esercizi consecutivi. " Il concetto di perdita doveva essere chiarito, poiché si ha a che fare con enti a contabilità finanziaria ma anche con enti a contabilità economica. Sembrerebbe, allora, pacifico che, nel primo caso, "perdita" equivalga a "disavanzo di amministrazione" mentre nel secondo i...

Casta diva

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Da quando "La casta" è diventato il manuale del perfetto demagogo, i costi della politica occupano un numero di colonne di giornale crescente in modo quasi esponenziale. Non che non se ne sentisse il bisogno: quando si legge che il Parlamento italiano costa dieci volte quello spagnolo, quando ci informano che un pasto al ristorante della Camera costa al deputato 9 miseri euro (e si tratta ovviamente di un pranzo a quattro stelle) mentre ai comuni mortali, per lo stesso menù, uno chef di buon livello ne farebbe sborsare non meno di novanta, si ha l'immediata sensazione che il tesoretto vero stia da qualche altra parte, e lo stiano già spendendo senza renderne conto a nessuno. Resta però il vago sospetto che il fragore con cui nella credenza dei politici nostrani cascano da qualche mese i piatti più pregiati sia direttamente proporzionale al polverone che contemporaneamente copre le esigenze di modernità più vere e determinanti per competere con il resto d'Europa. E a q...

La predica ai convertiti

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Questo è il testo probabilmente definitivo degli articoli che ci interessano del D.L. n. 81/1007 sulla destinazione del 'tesoretto' (in rosso le modifiche rispetto al testo attualmente in vigore): " " Art. 2 (Utilizzo quota avanzo di amministrazione) 1. Non sono computate tra le spese rilevanti ai fini del patto di stabilità interno relativo alle province e ai comuni che negli ultimi 3 anni hanno rispettato il patto di stabilità interno le spese di investimento finanziate nell’anno 2007 mediante l’utilizzo di una quota dell’avanzo di amministrazione. 2. Per i singoli enti locali l’esclusione delle spese di investimento è commisurata all’avanzo di amministrazione accertato al 31 dicembre 2005 e determinata: a) nella misura del 17% (era del 7,6% , NdR) per le province la cui media triennale del periodo 2003-2005 dei saldi di cassa, come definita dall’articolo 1, comma 680, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, risulta positiva. Per le restanti province la misura è del...

In mare aperto

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Tutti soddisfatti, dunque. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in primis , che ha chiesto e ottenuto dopo l'ultima Finanziaria una sorveglianza più accurata sulle operazioni di finanza derivata effettuate dagli enti locali. Ricordate la circolare dello scorso 31 gennaio che, con la scusa di spiegare le nuove opportunità offerte in materia dalla legge, istruiva doviziosamente gli enti a comunicare in anticipo la volontà di concludere contratti di swap, pena la loro inefficacia erga omnes . Non solo, si paventava la chiamata in causa della magistratura contabile per gli enti inadempienti e si sottoponeva la bontà dei contratti in conclusione all'avallo di autorevoli società di rating. Un sistema, certo, garantista all'ennesima potenza che, stando ai dati ufficiali ora resi pubblici avrebbe migliorato, e di parecchio, il grado di serietà dei contratti di finanza derivata stipulati da Comuni, Province e Regioni. In generale, infatti, sono pochissime le posizioni dub...

A statuto speciale

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Colgo al volo l'assist del consigliere delegato alla fiscalità del Consiglio nazionale dei ragionieri commercialisti, il quale, in un'audizione alla Commissione finanze del Senato, ha voluto affondare i colpi di sciabola nella carne di alcune questioni irrisolte del panorama tributario nazionale. Pur non riferendosi in modo specifico alla disciplina fiscale degli enti locali, l'intervento del consigliere è senz'altro leggibile anche alla luce degli argomenti che qui interessano. Infatti, punto primo, si lamenta l'assenza di un codice unificato delle leggi tributarie. Se questa è un'esigenza dell'operatore a riguardo della fiscalità erariale, figuriamoci in relazione alla messe di disposizioni di cui è composto il frammentario mosaico dei tributi locali. La prossima approvazione parallela del Codice delle autonomie e del provvedimento sul federalismo fiscale non va esplicitamente in questa direzione, purtroppo. Così, la buona volontà di sistematizzare un ambi...

La riparazione

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Gli esami non cominciano mai. Sembrerebbe poter essere questa l'ideale didascalia di una tabella che riportasse la percentuale di progressioni di carriera documentabili dal 2000 a oggi negli enti locali. Statistiche recenti parlano di un rapporto di 8 a 10, nel senso che solamente due dipendenti non sono riusciti a convincere il proprio dirigente di riferimento che un salto di posizione economica si poteva anche fare. A parte il fatto che, generalizzando come è purtroppo d'uso, sono comprese sotto la stessa etichetta di 'avanzamento di carriera' tutte le progressioni effettuate, senza distinguerne le differenti articolazioni, per avere un quadro meno drastico delle 'carriere' negli enti locali serve giusto fare il punto sulla questione. Perché agli enti locali possono essere imputate le peggiori nefandezze in tema di efficienza, purché siano adeguatamente documentate, come dovrebbero. Ricordiamo innanzitutto che la progressione cosiddetta orizzontale nasce da un...

Vidocq

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Stando alle stime di ANCI, sotto la cenere del decreto sul decentramento catastale coverebbe un fuoco di ICI evasa da far tremar le vene e i polsi. I dati riportati dal Lenzuolo rosa dicono che c'è una base imponibile non ancora emersa tale da far prevedere un maggior gettito di ben 362 milioni di euro all'anno. Trattandosi di un dato ottenuto, presumo, applicando l'aliquota media nazionale, siamo in presenza di un importo ulteriormente incrementabile. E già fermandosi qui ci sarebbe da riflettere. Soprattutto perché questo recupero sarebbe certamente esteso alle annualità arretrate ancora accertabili, moltiplicando dunque gli effetti positivi del provvedimento. Ma come si arriva a questa cifra esorbitante? Più dell'80% del maggior gettito deriverebbe da un'unica voce: evasione totale sulle aree fabbricabili. Il riclassamento delle unità immobiliari finora appartenute alla categoria A5 (le abitazioni di tipo 'ultrapopolare'), ora abolita, frutterebbe circa 5...

Ai materassi

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Da Palermo giunge una notizia doppiamente significativa sul versante della pressione tributaria locale. Pare che l'ultima sfornata di cartelle esattoriali riguardanti la TARSU abbia comportato per l'utente medio un aggravio di non meno del 50% rispetto al precedente ruolo. Immagino le fronti imperlate di sudore degli addetti all'ufficio tributi, ovviamente non per il caldo. E temo che allungare gli orari di apertura non sarà sufficiente a ridurre l'affollamento davanti agli sportelli, sperando almeno di riuscire far rispettare la fila. Certo, dipende dal valore assoluto di quelle cartelle, che fino all'anno scorso potevano essere di importi quasi irrisori, oggi finalmente adeguati. E però resta la scelta di introdurre uno 'scalone' tributario probabilmente senza preventiva e cauta informazione. Dalla vicenda, e arrivo al punto che qui interessa, emergono, in ogni caso, almeno un paio di considerazioni di carattere generale. La prima è che, al di là delle col...

Nel centro del mirino

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L'IFEL (fondazione gestita da ANCI, costituita da poco più di un anno sulle ceneri dell'estinto consorzio ANCI-CNC) ha appena reso pubblico il primo rapporto su " La manovra finanziaria 2007 dei Comuni ". Centoquaranta pagine corpose ma soprattutto ricche di informazioni che, in prospettiva di un aggiornamento annuale, soddisfano una sete mai veramente sazia di numeri e dati. La completezza del rapporto merita un'analisi delle singole porzioni per assaggiare la torta azzeccandone gli ingredienti. Ci vorrà qualche giorno (e qualche pagina) per valutarne appieno il senso. Adesso, invece, vorrei dedicare una ventina di righe all'iniziativa in sé, allo sforzo di racchiudere in un unico documento gli argomenti necessari a inserire nella giusta prospettiva la finanza locale e l'economia nella quale è amministrata. I padrinaggi politici mi interessano molto poco, in questo caso. Non siamo di fronte a un documento di parte (nel senso di pro o contro il governo st...

L'ordine della fenice

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Parzialmente oscurata dalle numerose polemiche seguite all'obolo sugli avanzi di amministrazione, la questione dell'attuazione del federalismo fiscale è, in realtà, più viva che mai. E sorprende (beninteso piacevolmente) che il primo intervento a porre la vicenda sotto il giusto (ritengo) profilo non sia apparso sulla stampa specializzata ma su un quotidiano a tiratura nord-occidentale come La Stampa. L'analisi a cura di Nicola Grigoletto è tutt'altro che inzuppata di termini tecnici, scomodando persino Cary Grant e la Hollywood del tempo che fu. Come vedremo, però, l'abilità retorica del giornalista non gli impedisce di cogliere il bersaglio federalista senza sprecare colpi. A differenza delle pagine settimanali dei quotidiani economico-finanziari. Che sia più difficile costruire pezzi 'di colore' su fogli ordinariamente paludati come il Lenzuolo rosa, d'accordo. Ma lo Struzzo giallo, che un giorno sì e l'altro pure offre ai frequentatori di edicole...

Lauta ricompensa

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Una curiosa risoluzione fa capolino dal sito dell'Amministrazione finanziaria e, nell'occuparsi di ICI versata con il modello F24, finisce per attribuire all'ente interpellante un autogol da cineteca. Il presupposto è, in sé, già un non-caso. Un ente ha ricevuto a titolo di ICI su aree fabbricabili una somma considerevole da un soggetto che, a quanto pare, era debitore di una cifra molto inferiore. La curiosità sta nel fatto che il Comune si chiede (e interpella perciò l'Agenzia) se quella somma, versata con F24 ma manifestamente eccessiva, debba essere restituita all'Agenzia stessa. Qui non ha alcuna rilevanza il fatto che all'epoca dei fatti fosse vigente una convenzione tra Comune e Agenzia delle Entrate per l'utilizzo del modello F24, poiché, come è noto, tale facoltà è da quest'anno generalizzata e perciò prescinde ormai da qualsiasi accordo individuale. Si nota immediatamente che l'ente " non propone alcuna soluzione interpretativa "...

La quarta corsia

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Sembra, sempre più spesso, di avere a che fare con le tre scimmiette. Che qui potremmo anche ridurre a due, entrambe sorde. Due Ministeri diversi raccolgono dati uguali per finalità apparentemente indispensabili e ogni ente si sente un po' preso in giro. Perché un altro ministero ancora (quello, va da sè, dell'Innovazione tecnologica) predica un giorno sì e l'altro pure sull'arretratezza dell'amministrazione digitale locale, e diffonde direttive di gran respiro incurante della scarsissima propensione dei suoi cugini più importanti a farne tesoro. Ma la pagliuzza negli occhi degli enti locali non vale davvero la trave in quelli dei dicasteri in questione, i quali sull'informatica si applicano davvero, per realizzare però procedure telematiche che non parlano fra di loro e che, purtroppo, rielaborano, in pratica, gli stessi dati. Non si è infatti neppure conclusa l'annuale operazione 'Conto del personale' a cura del Ministero dell'Economia e delle ...

Conferito gravemente

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Che dilemma! Proporre agli enti una sempre più intensiva esternalizzazione delle proprie attività, attraverso, in particolare, la costituzione di società di capitali ' ad hoc '; oppure ragionare in termini autarchici e adoperarsi per un più stringente controllo interno di gestione. Il lavoro dei consulenti di buon livello degli enti locali si dibatte da tempo sul percorso da seguire per, ragionevolmente, giungere a un livello ottimale di rapporto risorse impiegate/servizi offerti. L'alternativa parrebbe risolvibile in poche battute, a favore naturalmente della soluzione più in voga. L'odierno numero dello Struzzo giallo riporta una sorta di peana alle esternalizzazioni, in un intervento che elenca le magnifiche sorti e progressive delle società a maggioranza o totalità di capitale pubblico. Poiché il dubbio non pare sfiorare l'autore, che scrupolosamente premette la critica più frequente a questa tendenza privatistica delle pubbliche amministrazioni locali (l'ac...

Come eravamo

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La recente giurisprudenza (non solo amministrativa) si sta facendo carico di un compito gravoso e malinconico. La certificazione di impotenza gestionale di un'intera categoria professionale: i segretari comunali. Ricoperti di prestigio e influenza, fino all'avvento della Bassanini-bis (L. 127/1997), i notai comunali si sono visti sfilare una dopo l'altra le innumerevoli prerogative a loro concesse attraverso l'incessante lavorio della potente lobby parlamentare a loro legata. Non che la tristezza abbia, a causa di ciò, adombrato i loro volti, poiché il lato meramente pecuniario della vicenda è sempre stato a vantaggio dei segretari. D'accordo che il contratto collettivo più recente è scaduto dal 2001, ma la sostanziale scomparsa di qualsiasi forma di loro responsabilità diretta non ne ha intaccato il più che interessante trattamento economico. Quello che, in tutta evidenza, ai Segretari non va giù è che si sta consolidando un indirizzo delle principali magistrature...

Cassa continua

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Giunto in Gazzetta il D.L. 2 luglio 2007, n. 81, ecco il testo dell'art. 3 sul quale qualche riflessione pare opportuna: " Art. 3. Recupero maggiore gettito ICI - 1. All'articolo 2 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, sono apportate le seguenti modificazioni: a) il comma 39 è sostituito dal seguente: "39. I trasferimenti erariali in favore dei singoli comuni sono ridotti in misura pari al maggior gettito derivante dalle disposizioni dei commi da 33 a 38, sulla base di una certificazione le cui modalità sono definite con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno."; b) il comma 46 è sostituito dal seguente: "46. I trasferimenti erariali in favore dei singoli comuni sono ridotti in misura pari al maggior gettito derivante dalle disposizioni dei commi da 40 a 45, sulla base di un...