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lunedì 9 luglio 2007

La quarta corsia

Sembra, sempre più spesso, di avere a che fare con le tre scimmiette. Che qui potremmo anche ridurre a due, entrambe sorde. Due Ministeri diversi raccolgono dati uguali per finalità apparentemente indispensabili e ogni ente si sente un po' preso in giro. Perché un altro ministero ancora (quello, va da sè, dell'Innovazione tecnologica) predica un giorno sì e l'altro pure sull'arretratezza dell'amministrazione digitale locale, e diffonde direttive di gran respiro incurante della scarsissima propensione dei suoi cugini più importanti a farne tesoro. Ma la pagliuzza negli occhi degli enti locali non vale davvero la trave in quelli dei dicasteri in questione, i quali sull'informatica si applicano davvero, per realizzare però procedure telematiche che non parlano fra di loro e che, purtroppo, rielaborano, in pratica, gli stessi dati. Non si è infatti neppure conclusa l'annuale operazione 'Conto del personale' a cura del Ministero dell'Economia e delle Finanze (ramo Tesoro), che certamente impegna gli uffici preposti in un riepilogo esaustivo di tutta l'attività 2006, che già all'orizzonte si profila il censimento biennale del personale a cura del Ministero dell'Interno. Previsto, per carità, nientemeno che dall'art. 95 del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267. Ma che ha lo stesso sapore della minestra riscaldata. Dal Viminale cercano di convincerci (o forse è un goffo tentativo di autoconvincersi) che l'invio di questi dati è vitale per la conoscenza dei trend delle autonomie locali. Nella circolare del 12 giugno 2007, infatti, il Ministero dell'Interno, in uno slancio di rara sincerità, si espone fino a dire che: "La rilevazione rappresenta uno strumento indispensabile per aggiornare il patrimonio informativo concernente le risorse umane a disposizione delle autonomie locali, oltre a costituire una fonte di conoscenze utile alla predisposizione di tutti i provvedimenti sull’organizzazione e il funzionamento degli enti locali e, di riflesso, delle leggi finanziarie." Peccato che le stesse informazioni, tra l'altro elaborate con un dettaglio ben maggiore, siano nel frattempo già state trasmesse al Tesoro (tramite la concorrente procedura SICO). Questo giochetto non ha alcuna utilità pratica, perché basterebbe la semplice condivisione delle informazioni già disponibili per garantire quel livello di informazione che pare così fondamentale. Eppure l'art. 95 citato dice semplicemente che: "Il Ministero dell'interno aggiorna periodicamente (...) i dati del censimento generale del personale in servizio presso gli enti locali." Non vi è traccia, nella norma, dell'obbligo di realizzare un ulteriore adempimento a carico degli enti. Quando l'ANCI fa il gesto eroico di sfilarsi dai tavoli di concertazione con il Governo, non dovrebbe limitarsi a rivendicare una soluzione concreta ai temi (bollenti) ormai noti. Un posticino dovrebbe trovarlo anche per queste che, in apparenza, sono quisquilie ma nascondono dietro alla loro evanescenza il nocciolo di una questione vitale. L'amministrazione digitale non può essere davvero tale se non è anche uso razionale delle risorse.

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