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Visualizzazione dei post da agosto, 2007

Oltre il giardino

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La succulenta sentenza di Cassazione su Tariffa di igiene ambientale e attività amministrativa, oggi ripresa dallo Struzzo giallo, pur non essendo pioniera nell'affrontare un tema di portata serissima, mette in chiaro alcuni elementi rimasti finora, per così dire, nell'ombra. Forse perché obiettivamente disorientati da una disciplina che si stratifica di anno in anno senza mai arrestarsi, più probabilmente per volontaria refrattarietà delle amministrazioni locali a gestire questioni complesse se non vi si è in qualche modo obbligati. La questione è nota: c'era una volta il prelievo tributario più detestato dai cittadini, la Tassa rifiuti. Così iniqua nella determinazione, con i suoi bei metri quadrati indifferenti a qualsiasi coefficiente di produzione rifiuti e con le sue tariffe eterogenee, variabili da comune a comune, nonostante l'identica superficie. L'ingiustizia, in verità, era percepita più per la metronomica regolarità con la quale erano recapitate a domici...

Un colpo al cerchio

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Chissà a cosa serve davvero istituire un ufficio di staff alle dirette dipendenze del capo dell'amministrazione (Sindaco o Presidente che sia)? Nella più tipica tradizione trasformistica italiana, un funzionario già dipendente di un ente locale (e dunque ad esso legato da un vincolo di professionalità imparziale) può essere nominato dal Sindaco o dal Presidente " per l'esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge ", come prevede l'art. 90 del TUEL. In quella locuzione non proprio esplicita può essere compreso tutto e il suo contrario ma, senza alcun dubbio, la prevalente opinione degli addetti ai lavori è che lavorare per il Sindaco nell'esercizio di quelle funzioni significhi soprattutto fargli: a) da portaborse; b) da ufficio stampa; c) da segretario personale (non necessariamente in quest'ordine). A qualche amministratore compiaciuto non par vero sapere di essere autorizzato a istituire una struttura di collaboratori...

I dinamitardi

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La stampa vive di esagerazioni, da sempre. Per vendere più copie cartacee, una volta. Per aumentare gli accessi web , oggi. Se poi c'è da proporre una rettifica, si trova sempre tempo e spazio a disposizione, ma per attirare l'attenzione serve un fuoco d'artificio. Mica per niente lo chiamano quarto potere. Memori della lezione di John Ford, secondo il quale quando la leggenda si fa realtà, è sempre la prima a dover essere stampata, quelli della Cgia di Mestre ci riprovano. Ecco dunque la clamorosa bomba da prima pagina: " Fisco, boom delle tasse locali: aumento dell'111% - Siamo di fronte al boom delle tasse locali. L'allarme arriva dall'Ufficio Studi della Cgia di Mestre che ha dimostrato come dal 1995 al 2006, le entrate fiscali degli enti locali sono passate da 37.699,04 milioni di euro a 95.911 milioni di euro: un aumento in percentuale del 111%. L'amministrazione centrale, invece, ha incrementato le entrate del 12,1%. " L'incremento in q...

Specchio dei tempi

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In tema di spesa pubblica, stiamo raccogliendo da mesi una sterminata bibliografia che, normalmente, insiste sulla leggendaria tendenza allo sperpero di risorse perpetrato da gran parte delle amministrazioni. Il confronto con la realtà dell'impresa privata è spesso impietoso, soprattutto se il termine di paragone è rappresentato dalle amministrazioni centrali, ministeri in testa. Poiché però anche gli enti locali sono frequentemente accusati di partecipare allo scempio, nel calderone indistinguibile c'è davvero spazio per tutti e basta la parola 'spesa' accoppiata con qualcosa che abbia a che fare con il settore pubblico e, immediatamente, sono sguinzagliati cani inferociti a caccia di nuovi sprechi. Che abbiano ragione o no, non fa alcuna differenza perché ormai l'associazione di idee che ciascuno fa, e alla quale siamo malinconicamente abituati, è quella tra 'settore pubblico' e 'inefficienza'. Stanchi di sentir fischiettare la stessa solfa, ci asp...

Sedie a sdraio

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Il dibattito innescato dal Lenzuolo rosa sulla scarsa efficacia dei nuclei di valutazione a misurare la qualità delle prestazioni dirigenziali sta un po' scappando di mano a chi lo ha promosso. Sul numero di oggi, infatti, appare un intervento a cura del presidente della Fondazione PromoPA , Gaetano Scognamiglio, che apre un filone di indagine di tutt'altra natura, assumendo come cardine essenziale il ruolo del Consiglio dell'ente. Nelle precedenti puntate, chi era intervenuto aveva sottolineato le carenze più culturali che legislative di un sistema ancora bloccato dal vizio capitale delle pubbliche amministrazioni: la paura quasi ancestrale del cambiamento. E si sottolineava come, pur in presenza di un corpo di norme adeguate (un discorso interamente differente riguarda il sistema contabile), la pratica amministrativa non fa (non vuole fare) quello scatto decisivo che, ad esempio, sarebbe rappresentato da una programmazione dettagliata fatta di obiettivi chiari e oggettiva...

Con i fichi secchi

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La pratica, comodissima ed efficiente, dell'interpello tributario ha ormai contagiato anche gli enti locali, che non lesinano in fantasia quando si tratta di proporre quesiti all'Agenzia delle Entrate. Non essendo neppure obbligatorio, poi, prospettare una soluzione al problema, tutto vien più facile e cade anche l'ultimo pregiudizio. L'Agenzia è, per solito, piuttosto indulgente con gli interpellanti, anche (soprattutto) quando la risposta ai dubbi comunali rasenta la banalità. Il contegno serioso dei funzionari ministeriali trasforma, così, ordinarie questioni pratiche in casi esemplari, pronti per essere riproposti in chiave manualistica da qualche editore ben disposto. Nella molteplicità dei quesiti, però, di tanto in tanto, si distingue l'episodio sintomatico, quello che, davvero, può scatenare un effetto domino che, dalla risoluzione, porta dritto dritto alle aule di tribunale, alimentando la giurisprudenza di merito. Son casi rari, d'accordo. Ma quando ca...

La gatta al lardo

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Lo slancio privatistico che, negli ultimi anni, ha fatto proliferare le partecipazioni degli enti locali in società di capitali, per la gestione dei più disparati servizi, pare dovrà subire una importante battuta d'arresto per effetto della recente circolare ministeriale sui compensi agli amministratori (MEF n. del 13 luglio 2007). Questa almeno è la teoria che ci viene presentata sulle pagine del Lenzuolo rosa, in un accorato appello di Vittorio Provera e Salvatore Trifirò (professionisti di diritto societario), nel numero odierno. La tesi su cui gli autori basano la loro preoccupazione è la seguente: poiché la circolare (conformemente alla norma che l'ha originata, la Finanziaria 2007) limita in modo preciso e inderogabile i compensi attribuibili ai componenti i consigli di amministrazione, compreso il caso nel quale sia stato nominato un amministratore unico, l'inevitabile conseguenza sarà che i migliori manager sul mercato si guarderanno bene dall'accettare nomine ...

Il cucchiaio d'argento

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Nella moderata canicola d'agosto, il Ministero Economia e Finanze smaltisce le richieste di interpello ricevute negli ultimi mesi e la raccolta di risoluzioni diventa pingue, più che durante la normale attività feriale. Capita così di imbattersi in documenti interessanti che meritano un'attenzione altrimenti rivolta a più amene faccende. Prendiamo il caso della Risoluzione n. 222/E del 10 agosto , a proposito di IVA e mense scolastiche. Il quesito posto dal Comune X è piuttosto articolato: la gestione del servizio mensa è stata effettuata direttamente dall'ente fino all'anno scolastico 2005/2006. L'anno successivo il servizio è stato esternalizzato ad apposita società commerciale. Per il prossimo anno scolastico si sa solamente che il Comune intende richiedere agli utilizzatori dei locali un canone impropriamente definito 'per la concessione'. Ciò fa comunque supporre che il servizio sia ancora affidato all'esterno, senza però chiarire attraverso quali m...

Carta canta

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La corsa alla semplificazione amministrativa rischia di travolgere le buone come le cattive intenzioni se non si aggiusta il tiro per impedire lo spreco di munizioni. La lodevole iniziativa che, nel giro di poco più di due anni, dovrebbe concludersi con l'assottigliamento dell'attuale miriade di testi legislativi, arrivando a selezionare esclusivamente quelli sul cui vigore non può dubitarsi, corre il serio rischio, secondo me, di lasciare insoddisfatti gli operatori del diritto che, peraltro con giusta trepidazione, appoggiano l'ardua impresa. Ciascun Ministero è stato incaricato di setacciare il settore normativo di propria competenza per estrarne le agognate pepite da lustrare e esporre al pubblico. Parliamo, complessivamente, di non meno di 200.000 provvedimenti, escludendo i regolamenti attuativi, per ora tenuti nei capienti cassetti del legislatore. Pare che il criterio di selezione sia grossomodo rappresentato da una data spartiacque: tutto ciò che la Gazzetta Uffici...

Il pieno, per favore

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Dalle parti della Madonnina è tutto un triste rimirar portafogli vuoti, dopo le rivelazioni dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre (che, ricordiamo, non è una ONLUS ma l'associazione di categoria che riunisce piccole imprese e artigiani della zona) secondo le quali il capoluogo lombardo soffre di un eccesso di tributi locali rispetto al resto del territorio nazionale. Il dato nudo e crudo (rilevato da consuntivo 2005), infatti, è piuttosto schietto: a Milano se ne vanno via, ogni anno, in tasse comunali, provinciali e regionali la bellezza di € 2.082,23 a cittadino, contro una media nazionale di € 1.434,13 oppure, tanto per fare un esempio, contro i 1.486,50 euro sborsati dal cittadino di Siena. Il fior fiore della stampa quotidiana nazionale si è gettata a pesce sulla notizia, un po' perché parlar di vil denaro ingolosisce sempre il lettore (invidioso e livoroso al tempo stesso), un po' perché a buon mercato le si offre la sponda per tornare a parlar male di quella ca...

Sale grosso

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Novanta pagine d'agosto. E' il regalo che ANCI, con il dossier pubblicato da poco sul proprio sito web, fa a tutti gli operatori del personale negli enti locali per fare il punto sulla gestione delle risorse umane fra Patto di stabilità e Finanziaria 2007. In particolare, all'onnivora associazione, interessa soprattutto ribadire il proprio punto di vista sulle numerose ramificazioni della materia che, negli ultimi mesi, hanno subito potature corpose ma anche innesti di rilievo. Converrà leggere attentamente il documento per ripercorrere gli sviluppi normativi e comprendere se le scelte amministrative operate finora sono state in linea con la spesso schizofrenica produzione parlamentare e governativa. Attenzione, però, agli eccessi di confidenza. La nota tendenza di ANCI ' a far parte per se stessa ' svela qui un'ulteriore velleità: quella di sentirsi, non solamente autentica e autorevole interprete della lettera normativa, ma, addirittura, legislatore in fieri ....

Testa di ponte

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Il Ministero diretto da TPS (acronimo felicemente introdotto dallo Struzzo giallo) ha appena rilasciato una circolare che dovrebbe fungere da ponte tra una norma introdotta dal D.L. n. 262/2006 e il relativo (ma non ancora emesso) decreto attuativo. Si tratta del nuovo articolo aggiunto al D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 sulla riscossione coattiva. Le amministrazioni pubbliche (enti locali e società da loro partecipate compresi) non possono procedere a pagamenti per importi uguali o superiori a diecimila euro se il creditore è contemporaneamente debitore dell'erario per almeno analogo ammontare (certificato da cartelle esattoriali già notificate). In un sistema di produzione normativa come il nostro dove la gerarchia delle fonti scricchiola troppo spesso (la vicenda ancor tiepida dei rinvii di scadenze fiscali adottati con comunicato stampa ne è sufficiente esempio), le otto pagine prodotte sul tema rappresentano un ulteriore sviluppo: la circolare-decreto. Concettualmente siamo a...

Fave e piccioni

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Un breve intervento di Antonino Borghi sul Lenzuolo rosa di lunedì 6 agosto (analoghi argomenti sono stati usati di recente anche da Stefano Pozzoli sulle stesse colonne) ci ricorda, con lucida sinteticità, che il problema della valutazione delle prestazioni non potrà mai risolversi senza modificarne il vizio originale: la cronica mancanza di obiettivi verificabili nella programmazione degli enti. Lo si può riscontrare ordinariamente nelle strutture piccole come in quelle grandi, senza soluzione di continuità, e denota un enorme buco organizzativo in processi regolati minuziosamente da leggi e contratti collettivi ma affatto applicati. Ciò vale per i dirigenti ma si può tranquillamente estendere anche a chi non ha responsabilità di risultato e che, in ogni caso, deve essere valutato per ottenere una quota del fondo di produttività. Siccome l'esterofilia è virus fuori moda, ricorderemo sottovoce che quanto accade, ad esempio, nei paesi anglosassoni qui non è neppure lontanamente rea...

Incolonnati

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Ho letto domenica con la consueta curiosità il quindicinale pezzo di Enrico De Mita sul Lenzuolo rosa e, lo confesso, non l'ho capito. Non ne ho compreso, cioè, la tesi sottostante. L'argomento era di quelli sapidi, da alimentare dibattiti e discussioni per mesi, da qui alla prossima primavera: il progetto di legge delega sul federalismo fiscale, approvato dal Governo il 3 agosto, ora in attesa della discussione parlamentare. Il titolo del pezzo era promettente: " Federalismo: legge delega debole e incerta ". Finalmente, ho pensato, un rigoroso e stentoreo contributo a favore di una revisione del testo in prospettiva davvero decentralizzata. Invece, a parte alcune osservazioni che meritano di essere commentate, non vi ho trovato una tesi unitaria (da condividere o respingere); piuttosto, dopo un assaggio di analisi critica, una rapida e incomprensibile interruzione del ragionamento, quasi in redazione avessero voluto tagliar corto una volta riempite le due colonne ass...

Autostrada 61

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Se se ne accorge il Lenzuolo rosa, è proprio vero. Quando la maggior parte degli osservatori sta in vacanza (suppongo), è il momento più opportuno per ricordare alla platea di lettori che i Ministeri, quando si tratta di chiedere dati ai Comuni, rifiutano qualsiasi tentativo di semplificazione e, troppo spesso, raddoppiano. E' passato appena un mese da quando, modestamente, su queste pagine si faceva rilevare l'assurdità di moltiplicare inutilmente gli invii di dati riguardanti il personale (cfr. La quarta corsia ), onerosi (in termini di tempo e risorse impiegati) e beffardi (perché indirizzati a dicasteri differenti ma, evidentemente, tutt'altro che comunicanti). Stamane il Lenzuolo ripropone il tema, con l'autorevolezza della fonte professionale, utilizzando argomentazioni che, appunto, sottoscriviamo interamente. Peraltro, la duplicazione di cui si parla non è affatto una novità, come sembrerebbe ritenere Patrizia Ruffini. Il Censimento del Ministero dell'Intern...

L'ultimo banco

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E' difficile, oggi, contestare il ruolo preminente che la Corte dei conti sta assumendo all'interno del quadro istituzionale dei controlli sugli enti locali. La capacità di valutazione dell'andamento gestionale e l'attenzione alla corretta approvazione dei bilanci preventivi e dei rendiconti sono appannaggio di un gruppo esteso di professionisti che possono incidere anche profondamente nelle procedure un po' vetuste e non sempre limpide delle amministrazioni comunali. Su alcuni specifici argomenti, però, la completa rigidità di approccio della Corte rischia di ridurne il carisma, alimentandone invece la fama di spauracchio contabile. Lo Struzzo giallo riporta oggi un parere della sezione sarda della Corte che affronta il tema ma fuori moda degli incarichi professionali e dei corrispondenti impegni di spesa. Il caso, frequentissimo, è quello dell'affidamento a un legale dell'incarico di difesa dell'ente in una causa. Per la Corte, che pur riconosce la dif...

Buone feste

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Qualcuno comincia a credere sul serio che quest'anno l'approvazione della Legge Finanziaria sarà drasticamente precoce, talché il termine per la deliberazione consiliare del Bilancio di previsione non sarà prorogato e si saluterà il nuovo anno, per la prima volta dopo tempo immemore, senza bisogno di esercizio provvisorio (o peggio, di gestione provvisoria). Questo convincimento nascerebbe da quanto indicato in una risoluzione della Camera dei deputati che, tra le altre cose, si incentra proprio su questo felice proposito. In sostanza, la manovra dovrebbe giungere a rapida conclusione poiché, oltre a essere costituita da un " numero limitato di articoli omogenei, tutti rigorosamente corrispondenti al loro contenuto tipico, evitando l'inserimento di norme meramente ordinamentali, ovvero di carat tere localistico o microsettoriale. ", sarà (pare) estremamente difficile per l'esecutivo proporre emendamenti al testo una volta giunto in aula per la votazione. Sul ...

Il miglio verde

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La notizia che è appena stato licenziato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze un disegno di legge per introdurre, obbligatoriamente e progressivamente, un bilancio ambientale anche nelle amministrazioni pubbliche sembra fatta apposta per alimentare discussioni e polemiche sullo stato dell'arte, nel 2007, dei sistemi contabili utilizzati negli enti locali. L'iniziativa, ambiziosa come poche altre (e riproposta senza successo da qualche legislatura in qua), non si propone certo di attivare in breve tempo un impianto tecnico così complesso. E' previsto, infatti, un congruo periodo di transizione, di due anni al massimo, indispensabile per adeguarsi al nuovo impegno. Il fatto stesso che questo processo evolutivo nel mondo della contabilità pubblica si sia avviato (unilateralmente, certo, poiché non vi è traccia di concertazione con le autonomie locali) depone immediatamente benissimo a favore delle ottime intenzioni dei vertici della Ragioneria statale. Depone però m...