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mercoledì 9 gennaio 2008

Noci di burro

Come la mettiamo con le sanzioni alle violazioni del Codice della strada? Si allunga la fila di coloro che hanno capito fischi per fiaschi e, contemporaneamente, le voci che tentano di riportare la vicenda a una dimensione corretta sono ancora troppo poche. La contesa ruota attorno al criptico comma 153 della recente Finanziaria e, attentamente considerata la sua involuta progressione, non stupisce che lo si sia letto con sufficienza e distrazione. Mi risulta, però, che la legge non ammetta ignoranza. Ciò significa tutto sommato che, almeno, il senso compiuto delle norme debba essere salvaguardato. Invece, a forza di semplificare, si accresce il dubbio che, come sostenuto dai suoi superficiali esegeti, quel comma riduca a due gli anni entro i quali, a pena di prescrizione, gli enti locali devono compilare i ruoli delle relative sanzioni. E’ proprio ‘semplificare’ la parola chiave, qui. Capisco la fretta che, nei primi giorni, può aver travolto ogni intenzione di approfondire, pur di compilare rapidamente lo spazio assegnato dal caporedattore di turno. Ma l’ostinazione a voler far finta di niente è sul serio diabolica. Se, come abbiamo già cercato di spiegare, al centro della norma c’è una specie di sanatoria di ruoli emessi molto tardi rispetto alla consegna del tracciato da parte dei comuni, all’epoca delle acquisizioni societarie operate da Equitalia nei confronti dei vecchi concessionari, perché diavolo si perseveri in un fragoroso silenzio, davvero non si comprende. Tanto più che dovrebbe essere proprio nel migliore interesse delle testate economico-finanziarie risolvere le questioni controverse, con il vantaggio di poterne poi rivendicare la primogenitura. Certo, in questo caso è possibile che una goccia di pudore abbia trattenuto i responsabili delle specifiche pagine a proporsi come rammendatori del buco. Ma è una favoletta che dura pochi secondi, il tempo necessario a rammentare che pochi lettori sono di così corta memoria come quelli italiani, e dunque la castroneria scritta ieri può ben essere cancellata dalla successiva delucidazione, senza neppure l’ombra di un velato mea culpa. E poi, che cosa può importarci del pentimento e della contrizione del giornalista. Si sbaglia tutti, dunque ben vengano le correzioni in rotta. E’ quando non arrivano che comincio a preoccuparmi. Ci vuol davvero tanto a riprendere quelle (poche) righe e fare uno sforzo di lettura supplementare? Non vorranno farci credere che sono ancora convinti di aver visto giusto? Se non vogliono che il panico serpeggi a lungo, propongo una lettera circolare da diffondere entro 48 ore per chiudere la questione una volta per tutte. “A tutti gli uffici interessati. Si comunica che la lettura finora proposta dell’art. 1, c. 153, L. 24 dicembre 2007, n. 244 deve considerarsi revocata. Nessuno è autorizzato a considerare prescritte le sanzioni per violazione delle norme del Codice della strada di cui al D.Lgs. n. 285/1992 se messe a ruolo entro due anni dall’elevazione. Continua a restare in vigore, infatti, la prescrizione di cinque anni stabilita dall’art. 28, L. 689/1991. La portata della norma contenuta nella Finanziaria 2008 deve ritenersi circoscritta all’eventualità che: 1) l’ente locale abbia trasmesso il ruolo per la riscossione delle sanzioni in argomento nei tempi previsti dalla L. 689/1981, ma 2) il concessionario per la riscossione non abbia, al momento dell’acquisizione da parte di Equitalia Spa, ancora notificato le corrispondenti cartelle esattoriali, pur essendovi tenuto, lasciando che a ciò provvedesse successivamente la stessa Equitalia. Infine che 3) da quando il comune ha trasmesso il ruolo, al momento dell’acquisizione di cui al punto 2, siano trascorsi almeno due anni. Solo in presenza di tutte le tre condizioni appena elencate, l’agente della riscossione, ormai alle dipendenze di Equitalia Spa, dal 1° gennaio deve sospendere qualsiasi attività di recupero di quelle somme, benché iscritte a ruolo. Solo questo dice il comma 153, ogni altra interpretazione non sarà avallata. Dipartimento dell'interpretazione letterale

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