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giovedì 10 gennaio 2008

Motori a scoppio

Facendo gli opportuni scongiuri, abbiamo atteso speranzosi che nel supermercato delle proroghe gli avessero riservato un posticino. Invece, nulla. C'è sempre qualche mese di mezzo, è vero. Peraltro, non è opportuno, nel frattempo restare con le mani in mano, dunque tanto vale non pensarci più e rimboccarsi le maniche. L'invio telematico degli elenchi di utenti TARSU e TIA, previsto per i dati 2007 entro il vicinissimo 30 aprile, è stato il colpo di coda dell'Agenzia delle entrate, prima della pausa natalizia. Il provvedimento 11 dicembre 2007 è infatti calato in Gazzetta sotto S. Stefano e ci ha ricordato che non bisogna mai sottovalutare il legislatore, la cui memoria è davvero di ferro, in alcune imprevedibili circostanze. Qui si trattava di chiudere un cerchio aperto dalla Finanziaria 2007 e che, solo in apparenza, coinvolgeva in modo marginale le amministrazioni. In realtà, non vi era ragione per dubitare seriamente della portata globale dell'adempimento, e così, quando avevamo ormai rimosso quei tre vecchi commi della L. 296/2006, ne dobbiamo invece saggiare tutto il pepato sapore. I gestori del servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani, infatti, sono certamente le società partecipate alle quali, in molti casi, gli enti passati a tariffa (sempre Ronchi, naturalmente) hanno trasferito oneri e onori del fardello maleodorante. Ricordiamo però che la maggioranza degli enti locali gestisce direttamente (nel senso che la stazione appaltante è il comune) il servizio e ne introita la tariffa o (come accade in una percentuale sorprendentemente elevata) la tassa. Questa distinzione, poi, potrebbe non essere di alcun sollievo per i comuni esternalizzanti, poiché per elaborare la serie di dati richiesti dal provvedimento sarà indispensabile una collaborazione attiva dell'ente d'origine. Se scorriamo il tracciato record predisposto per la procedura troviamo, infatti, tutti gli elementi tipici di una scheda catastale (Codice Comune Catastale, Tipo Unità, Sezione, Foglio, Particella, Estensione particella, Tipo Particella, Subalterno, Via/Piazza/Corso, n. Civico, Interno, Scala). Se per recuperare alcuni di questi basta rielaborare il ruolo ordinario 2007, per altri è comunque necessario un collegamento con, ad esempio, la banca dati per la gestione dell'ICI, non appannaggio del gestore esterno del ciclo rifiuti. A preoccupare, soprattutto, tutti gli enti è il dettaglio nel quale è obbligatorio scendere per poter inviare un elenco completo e ben formato. Oltre agli elementi catastali, ci si deve industriare, tra l'altro, per recuperare il titolo giuridico dell'occupazione dei locali (locazione, usufrutto, diritto di abitazione, proprietà), non sempre disponibile tra quelli previsti in un software gestionale medio per la gestione della TARSU o della TIA. Come rilevavamo qualche settimana fa, il punto cruciale è ancora una volta rappresentato dalla impossibile risposta alla domanda: ma perché non se li recuperano da soli, i dati? Quelli dei ruoli esattoriali, infatti, sono disponibilissimi: li elabora la monopolista Equitalia. Quelli catastali, poi, sono di proprietà dell'Agenzia del Territorio: e negli ultimi anni sono anche stati sottoposti ad uno svecchiamento salutare, benché parzialmente tardivo. Difficile concepire domanda più retorica di questa, però. E allora, la sola via plausibile è quella di fare lavorare sin da ora gli informatici, che sentitamente ringraziano per l'insperato fatturato d'inizio anno, per incrociare e confrontare i database ad oggi manipolabili. Abbiamo, da un lato, i file di testo che servono da starter per far elaborare i ruoli al concessionario e quelli in formato altrettanto leggibile forniti dal catasto anche per i controlli sull'ICI. Purtroppo, il confronto non potrà esaurire le esigenze dell'Agenzia e un lavoro di integrazione (grande o piccolo che sia) si dovrà pur mettere in cantiere. E non ci salva dall'impiccio sapere che, dal prossimo anno, la comunicazione sarà esclusivamente limitata alle variazioni rispetto al 2007: una sintonia fine dei dati recuperati per quest'anno si dovrà affiancare comunque ad un esame di tutti i dati. Nell'attesa (probabilmente ancora lunga) che il Codice dell'Ambiente sia finalmente in pieno vigore.

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