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mercoledì 19 dicembre 2007

La sporca dozzina

Ve n'eravate dimenticati, lo so. Tra decine, anzi, centinaia di commi per lo più astrusi, per quale motivo fare particolare caso al numero 106 (ma anche ai successivi 107 e 108) della Finanziaria 2007? Ora, una ragione c'è. Allora, il testo ci ammoniva: "106. I soggetti che gestiscono, anche in regime di concessione, il servizio di smaltimento dei rifiuti urbani comunicano annualmente per via telematica all'Agenzia delle entrate, relativamente agli immobili insistenti sul territorio comunale per i quali il servizio è istituito, i dati acquisiti nell'ambito dell'attività di gestione che abbiano rilevanza ai fini delle imposte sui redditi. 107. Con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, sono approvati il modello di comunicazione dei dati e le relative specifiche tecniche di trasmissione." Oggi, dopo quasi un anno arriva la strenna natalizia che ci dà appuntamento al prossimo 30 aprile per il primo telematico invio dei dati relativi all'esercizio 2007. Questo ennesimo intruglio di erbe velenose ci ricorda almeno due cose. La prima è che, se gestiamo ancora la TARSU (e gli ultimi due congelamenti, uno vigente, l'altro in dirittura d''arrivo, rendono ciò altamente probabile), dovremo predisporre un doppione del ruolo 2007 ad esclusivo uso e consumo dell'Agenzia delle Entrate. La seconda, poiché le disgrazie non vengono mai sole, è che non sarà consentito adempiere al formale invito del Ministero duplicando il file inviato al concessionario della riscossione (che, se non sbaglio, è quell'Equitalia Spa il cui socio di maggioranza è proprio il Tesoro). Dovremo invece (e purtroppo) produrre una montagna di dati in più che i capelli già si rizzano in testa. Per non parlare dell'accesso d'ira che, leggendo il dettaglio del tracciato record allegato al provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, farebbe trasalire persino un monaco tibetano. Ascoltate bene, perché il tempo da qui ad aprile correrà come il diavolo e, se non infilano un rinvio della scadenza nel Milleproroghe, siamo già impantanati. Insieme ai dati anagrafici dei contribuenti, ci viene chiesto di specificare: titolo dell'occupazione (proprietà, usufrutto, locazione, ecc.); natura dell'occupazione (unico occupante, famiglia, attività economica, ecc.); destinazione d'uso dell'immobile (specificando quindi, ad esempio, l'appartamento dall'autorimessa nel caso di un'abitazione, piuttosto che il capannone dagli uffici, nel caso di un'utenza non domestica); i dati catastali dell'immobile (Codice Comune Catastale, Tipo Unità, Sezione, Foglio, Particella, Estensione particella, Tipo Particella, Subalterno, Via/Piazza/Corso, n. Civico, Interno, Scala). Può bastare? Leggendo le motivazioni del provvedimento, che non erano state neppure accennate nel testo dei commi prima riproposti, si legge: "Queste disposizioni rispondono all’esigenza di rendere più incisiva l’azione di contrasto ai fenomeni di evasione realizzati attraverso la locazione di unità immobiliari non rilevate ai fini dell’imposta di registro e/o non dichiarate ai fini delle imposte sul reddito." Ovviamente, non ci si pone neppure il problema di verificare se i dati tanto agognati l'Agenzia non se li trova in qualche forma già in casa. Ad esempio incrociando i ruoli TARSU già in carico al concessionario con la banca dati dell'Agenzia del Territorio, chiedendo ai Comuni esclusivamente un riscontro sulle anomalie emerse dal confronto. Oso troppo, però. Ecco a cosa serve davvero l'autonomia impositiva degli enti locali: a fare lo sporco lavoro per conto terzi e guai a sgarrare. Non pensate, infatti, che questa sia una comunicazione come un'altra, facilmente scansabile perché tanto non ne controlleranno mai la trasmissione. C'è infatti ancora un comma della vecchia, maledetta, Finanziaria 2007 da osservare, il 108: "Per l'omessa, incompleta o infedele comunicazione di cui al comma 106 si applicano le disposizioni previste dall'articolo 11 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, e successive modificazioni." Che, se non vado errato, dispone la sanzione amministrativa "da lire cinquecentomila a lire quattro milioni" (fate un po' i conti) nel caso di omessa presentazione di dichiarazioni previste da leggi tributarie. Proprio il regalo che mancava sotto l'albero.

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