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martedì 1 gennaio 2008

I colori dell'aragosta

Li hanno messi lì, in cima, quei commi per sottolineare (se ce ne fosse stato il bisogno) che con questa Finanziaria si restituisce, finalmente, gettito ai contribuenti. Il volatile tesoretto dell'estate 2007, che un giorno era infinito e l'indomani era già svanito, rappresentava l'intoccabile pilastro della programmazione di bilancio dello Stato. Così, a furia di spintoni, tra ali di folla sempre più vociante a reclamarne un brandello, ce l'hanno fatta a utilizzarlo in gran parte per introdurre la fatidica detrazione statale all'ICI. Nei commi 5, 7 e 8 (più la ridicola coda del 287) dell'art. 1 si dipana il lungo filo dei duecento euro tanto generosamente concessi. Ora che la norma è entrata in vigore, capiamo meglio di che si tratta, anche perché spetta a noi lo sporco lavoro. Ricapitolando: la maggiore detrazione è pari all'1,33 per mille del valore ai fini ICI di ciascun immobile adibito ad abitazione principale. Il calcolo dunque non può che far riferimento alle rendite rivalutate del 5%, fin dal 1997. Non a tutti, però, è dato godere di questo privilegio, essendo già dotati di: ville, magioni signorili oppure turriti castelli. Lorsignori dovranno accontentarsi della detrazione offerta dal più o meno munifico sindaco. Diciamolo subito, però: agli uffici tributi importa punto della platea di contribuenti che reclamano la loro fettina di pandoro. E dunque si scende rapidamente a leggere il comma 7, che ci istruisce ben bene su cosa accadrà da qui a giugno in termini operativi: e le notizie appaiono subito amarognole. Il Ministero si impegna entro il 28 febbraio (poteva pure prendersi il 29, già che c'era) ad emanare un decreto contenente il modello di autocertificazione del minor gettito che spetterà ai comuni compilare e trasmettere entro il 30 aprile. La detrazione, cioè, è statale, ma l'arduo compito di quantificarne l'entità è tutto degli enti locali. Messa così sembra facile. Immaginate, però, la condizione del comune medio che non riscuote direttamente l'imposta e che dunque conosce solo con ritardo i dati sugli incassi. Immagino faticherà parecchio per giungere a una ricostruzione plausibile del gettito aggiornato. Per poter compilare quella certificazione con un'approssimazione decente, poi, è essenziale avere una banca dati aggiornata di immobili e relativi occupanti. Anche ammesso di riuscire a trasmettere al Ministero una certificazione di cui non vergognarsi, però, siamo solo a metà dell'opera. E' pur vero che gli "eventuali conguagli sono effettuati entro il 31 maggio dell'anno successivo (...)" (esordio il 31 maggio 2009, quindi), ma, a meno di modificare: il mod. F24, il bollettino per il versamento tramite concessionario oppure quello per la riscossione diretta, non esisterà alcuna traccia dell'applicazione della detrazione, ergo sarà un vero rebus fare l'elenco di coloro che hanno approfittato della nuova agevolazione. Forse al Ministero pensano che con una semplice differenza fra gettito 2008 e gettito 2007 si chiuda la faccenda. Ma i comuni lavorano molto meglio, si sa. E' un problema al quale nessuno sembra far caso, per ora. Credo vada però posto per tempo, perché queste rettifiche sono indispensabili. La prima quantificazione del mancato gettito sarà, bene o male, incerta. Tuttavia, serve mettersi al lavoro già ora, con i dati disponibili, facendosi dare una mano (per chi ne ha l'opportunità) dal concessionario (gratuitamente, of course) nel reperimento di tutti i versamenti per abitazione principale nel 2007. Rimarranno inevitabilmente esclusi dalla comunicazione di aprile i dati di coloro che a giugno versano l'ICI per la prima volta, ma il conguaglio serve soprattutto a sanare queste situazioni. Gli unici fortunati, probabilmente, saranno gli enti appartenenti a regioni o province a statuto speciale: saranno queste ultime infatti a erogare i minori introiti ai rispettivi comuni. Scommettiamo che lo faranno in tempi più celeri? Dulcis in fundo: la barzelletta del legislatore che, a scoppio ritardato, si accorge che i comuni potrebbero approfittare della detrazione statale per spillare qualche decina di migliaia di euro in più a titolo di contributo compensativo. Dopo aver letto un articolo rivelatore sullo Struzzo giallo, al Ministero hanno realizzato di aver creato uno strano mostro, mezzo bonus e mezzo malus. Giocando sulla detrazione comunale, infatti, è teoricamente possibile lasciare invariato il beneficio per i contribuenti e ottenere più rimborsi dall'erario. Ecco dunque, a sorpresa (mica tanto, poi), il comma 287, incastrato laggiù in fondo all'art. 1, lontanissimo dai cugini del primo piano, che congela l'applicazione del beneficio statale alle aliquote (misura superflua) e alle detrazioni applicate nel 2007. Riducete pure le detrazioni, cari sindaci, ma sappiate che la differenza sarà tutta a vostro carico. E con l'ICI non è certo finita qui...

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