Too Cool for Internet Explorer

venerdì 15 febbraio 2008

Senso vietato

Manca poco meno di un mese e mezzo all'ultima chiamata per il bilancio di previsione 2008 (salvo non improbabili ulteriori rinvii) e le cassandre che battono sulla grancassa del fisco locale come spugna mai sazia si ripresentano puntuali con i loro termometri. Misureranno settimana dopo settimana la temperatura di casse comunali esose, libere di incrementare l'aliquota dell'addizionale IRPEF sino all'impossibile 0,8 per cento. E con finto distacco proporranno, cifre alla mano, il quadro di una finanza locale che sfrutta le opportunità della legge, puntando al massimo profitto con il minimo sforzo (una deliberazione del Consiglio, che volete che sia). Fosse tutto così semplice, non dovremmo neppure commentare questo "contaddizionale", coniato dal Lenzuolo rosa con simpatico cinismo. Si registrerebbe il dato di fatto, scevro di ogni commento, e si passerebbe oltre, come un qualsiasi report di quotazioni borsistiche. Non sfugge, tuttavia, all'osservatore più smaliziato che quel tabellino ha un valore oltremodo diverso, poiché è preceduto e annunciato da strilli inequivocabili (quello di lunedì scorso: "Irpef al rialzo nel 31% dei casi"). Che le nude cifre, poi, inevitabilmente, ridimensionino la sparata iniziale serve e non serve. Esaminandole se ne deduce che i comuni che hanno deliberato ad oggi le aliquote per il 2008 sono 567 (il 7 per cento del totale). Se il 31% di questi enti (151) ha incrementato le aliquote rispetto all'anno scorso, è parecchio prematuro concludere che, al 31 marzo, la percentuale di aumento rimarrà la stessa. E' lo stesso quotidiano a rilevare che l'anno scorso, alla stessa data, il numero di enti che avevano deliberato l'addizionale era più consistente (841). E, quest'anno, gli enti avevano una buona ragione in più per affrettarsi ad incrementare le aliquote: per effetto dell'art. 40, c. 7, D.L. 1° ottobre 2007, n. 159, il termine per pubblicare sul sito ministeriale le deliberazioni 2008 è stato anticipato al 31 dicembre 2007. E non si tratta di una scadenza priva di conseguenze, poiché l'acconto d'imposta è calcolato sulle aliquote temepstivamente aggiornate. Ma anche fosse come paventa surrettiziamente il Lenzuolo, e ci ritrovassimo fra un paio di mesi con un deciso balzo in avanti della pressione fiscale locale, dovremmo piuttosto riflettere sul perché esso si sia verificato. Ad oggi, gli enti non sanno quale sarà l'ammontare dei contributi erariali 2008. L'unica certezza è che non aumenteranno, anzi. Non sappiamo neppure quanta parte dei contributi per maggior (sic) gettito ICI verranno (se verranno) restituiti e come saranno calcolati quelli per il 2008 (sempre presunti, in attesa di una certificazione che non vogliono farci presentare). In più, l'autonomia fiscale perde un altro pezzetto con la detrazione ICI a carico dello Stato. Gli incrementi nelle tariffe delle utenze elettriche e per il riscaldamento sono un'altro dato di fatto. Ce n'è a sufficienza per ipotizzare che l'incremento delle aliquote dell'addizionale, alla fine, possa essere anche superiore di quello per il 2007. Ironicamente, se le peggiori ipotesi saranno smentite, a nessuno verrà in mente di complimentarsi con le amministrazioni che, per l'ennesimo esercizio, hanno fatto le nozze con i fichi secchi. Vien quasi voglia di pubblicare l'anti-contaddizionale.

0 Comments: