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giovedì 14 febbraio 2008

Incubo di mezza primavera

Tale proroga, che modifica il termine fissato al 30 aprile 2008 dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 14 dicembre 2007, è accordata in considerazione del breve tempo a disposizione dei comuni e delle imprese che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per la comunicazione dei dati relativi all’anno 2007, in quanto il provvedimento, per motivi tecnici di perfezionamento del suo iter, è stato pubblicato in G. U. il 28 dicembre 2007." Ora, da quella data sono trascorsi meno di cinquanta giorni. In questo lasso temporale, l'unico evento di rilievo che ha interferito con l'originaria scadenza è l'ansia montante di tutti coloro che pensavano già alle corse da fare per adempiere in orario a una scadenza nuova di zecca. Per giunta accavallante con almeno altri due momenti clou dell'annata contabile: 1. L'invio al Ministero dell'interno della certificazione del minor gettito ICI stimato in applicazione della detrazione a carico dello Stato e 2. La trasmissione del primo elenco clienti e fornitori a fini IVA, già rinviato dallo scorso anno e non più ulteriormente procrastinabile. In verità ci sarebbe pure la ventilata proroga del mod. 770/2008 Semplificato che un sibillino comunicato stampa avrebbe, appunto, spostato proprio alla vigilia della festa del lavoro (casualità sospette) nonché il presumibile invio del certificato al bilancio di previsione e la seconda edizione della comunicazione dei dati sulle società partecipate. Insomma, i primi caldi porterebbero un tornado di scadenze negli uffici finanziari. Ciò che rende indubitamente comico il rinvio è il fatto che, in primo luogo, non si sia pensato a introdurre già nel provvedimento post-natalizio una scadenza meno oppressiva. Se un decreto attuativo ci mette mesi (in questo caso, ben dodici) prima di essere finalmente partorito, non c'è alcuna ragione perché poi debba contenere disposizioni che accendono la fiamma ossidrica sotto i pantaloni dei funzionari. In questo caso, poi, la legge non stabiliva alcun termine per la pubblicazione del provvedimento, quindi all'Agenzia delle Entrate il tempo era stato ampiamente concesso. E comunque, anche quando la norma fissa un momento preciso entro il quale elaborare i decreti, quale sarebbe la sanzione per non rispettarlo, a carico del dicastero competente? E se entro febbraio non fosse pubblicato quello per la certificazione ICI? In questo caso, con le scadenze non si potrebbe giocare troppo, perché senza quella certificazione lo Stato non aprirebbe i rubinetti dell'acconto. Non è neppure marzo, ma comincio ad avere caldo.

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