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giovedì 31 gennaio 2008

L'uvamaro

La solfa è uguale, anno dopo anno. Non cambia perché la disciplina generale è immutata da anni. Però, quando il legislatore ci comunica che i trasferimenti dell’erario per l’anno in corso sono determinati in base alla Finanziaria 2007 (che rimanda alla Finanziaria 2006 che rimanda alla Finanziaria 2005, ecc., in un delirio di scatole cinesi) ne sappiamo esattamente quanto prima. Cioè non possiamo stimare con sufficiente e valida approssimazione l’importo da iscrivere a bilancio. Non possiamo semplicemente perché, insieme alle leggi di bilancio statale, ci sono innumerevoli altri interventi normativi che minano il valore già aleatorio dell’anno prima e lasciano senza bussola gli operatori. Non fosse bastata la vicenda dei tagli per l’extragettito ICI previsto dal D.L. 262/2006 (sui quali torniamo subito), ci ritroviamo anche quelli che derivano dalla mannaia sui costi della politica. Tra Comunità montane che spariscono (forse) e beni strumentali che vanno razionalizzati, si dovrebbero risparmiare, secondo calcoli di insondabile precisione, ben 346,4 milioni di euro nel solo 2008 che diventerebbero 379,8 nel 2009. La convinzione è che le disposizioni della L. 244/2007 funzionino come un orologio svizzero e determinino un recupero strutturale di fresca liquidità, utilizzabile per dar sollievo ai piccoli comuni e per coprire il mancato introito derivante dall’abolizione del ticket sanitario sulla diagnostica. Purtroppo, sviluppando una tecnica originale ma pericolosissima, la presunzione di risparmio diventa taglio effettivo e preventivo, con la possibilità di dimostrare solo a posteriori che quei risparmi non si sono verificati. Quando l’ente produrrà finalmente la relativa certificazione avrà già subito la riduzione dei trasferimenti per il 2008 e la programmazione dell’anno sarà già stata approvata (“21. L’effettivo conseguimento delle riduzioni di spesa di cui al comma 17 è accertato, entro il 31 luglio 2008, sulla base delle leggi regionali promulgate e delle relative relazioni tecnico-finanziarie, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, sentite le singole regioni interessate. (...).” e ancora "32. Entro il 30 giugno 2008, sulla base delle certificazioni prodotte dagli enti interessati, il Ministero dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, quantifica l’ammontare effettivo delle riduzioni di spesa conseguibili al 31 dicembre 2008. A seguito di tale accertamento, il Ministro dell’economia e delle finanze, in relazione alla differenza riscontrata tra l’ammontare delle economie di spesa e la riduzione dei trasferimenti, adegua con propri decreti la dotazione per l’anno 2008 del fondo ordinario di cui all’articolo 34, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, per i soli enti che hanno dato piena attuazione alle disposizioni previste dai commi da 23 a 32, a valere e nei limiti dell’incremento del fondo ordinario di cui al comma 31." Dunque, come regolarsi? Scommetto che se lo chiedete al Viminale vi risponderebbero così: fate una semplice proporzione tra il totale dei tagli e il totale dei trasferimenti, come è stato già fatto per i tagli di novembre. Difficile scovare un sistema più veloce per determinare l’importo che l’erario ci deve. Eppure, è l’unico che ci è consentito usare. Voglio dire che se nel bilancio 2008 non inserisco alcun taglio perché il mio comune non appartiene a nessuna comunità montana, ha pochi assessori, nessun amministratore ha chiesto aspettative ecc., non ho la certezza che la differenza tra il mio stanziamento e quello calcolato dal Ministero mi verrà restituita in tempo utile per essere correttamente accertata nell’esercizio. Come già avvenuto di recente con il famigerato golpe di ottobre, la riduzione avverrà ex ante. Ma, a differenza di quello, non potrà provocare la registrazione successiva di un accertamento fittizio, poiché qui si tratta di minori spese. La prudenza (nostra) e la sventatezza (del legislatore) consigliano dunque di ridurre i trasferimenti dello scorso esercizio in modo proporzionale, oppure di attendere fino all’ultimo la comunicazione degli importi sul sito del Viminale. Siamo nel regno dell’indeterminatezza più sfacciata, me ne rendo conto. Ma non dimentichiamo che anche la partita sui trasferimenti ridotti per maggiore ICI è tutt’altro che chiusa. Se esiste una promessa formale del Governo fatta nel corso della Conferenza StatoCittà a reperire i fondi per la restituzione di quanto ingiustamente tolto agli enti privi di fabbricati riaccatastati, è anche vero che tale promessa è caduta nel vuoto da dieci giorni. Il prossimo esecutivo sarà in grado di mantenerla? E soprattutto, quanto tempo passerà prima di averne un altro di esecutivo? Nel frattempo, possiamo solo incrociare le dita.

1 Comment:

Anonimo said...

Il TAR VENETO HA SOSPESO IL TAGLIO DEI TRASFERIMENTI COMPENSATIVI DELL'EXTRAGETTITO ICI. FORSE E' LA VITTORIA DI PIRRO, IN QUANTO IL GOVERNO HA COMUNQUE OTTENUTO QUELLO CHE REALMENTE VOLEVA, CIOE' DI RITARDARE I TRASFERIMENTI.
E CHE PARIMENTE OTTERRA' ANCHE NEL 2008 A SEGUITO DEL TAGLIO PER LA RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA....
ANZI, QUESTA VOLTA L'HANNO FATTA ANCORA PIU' SPORCA, VISTO CHE IL RIMBORSO DI EVENTUALI TAGLI SOVRASTIMATI E' GARANTITO SOLO FINO ALLA SOGLIA DI 100 MILIONI DI EURO, E E PER DI PIU' A SCAPITO DEI PICCOLI COMUNI....
E' UNA VERGOGNA!