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lunedì 24 dicembre 2007

Incrocio pericoloso (Fl.it Awards 2007/1 - La circolare dell'anno)

Un anno di finanza locale. Un anno uguale a quelli che lo hanno preceduto, perché diverso da tutti gli altri. Talmente ricco di novità da sembrare eccezionale. Ma è solo un'illusione. Il 2006 non è stato da meno, nè lo sarà il 2008. Le scelte legislative si rincorrono lungo tutti i dodici mesi, ma sono il risultato dei dodici che li hanno preceduti e avranno ricadute sui dodici a venire. Conosciamo bene le ragioni di questa infinita mutevolezza: la finanza degli enti locali è malleabile come nessun altra e la sete di risorse che il rispetto del patto di stabilità ha fatto crescere a dismisura nell'ultimo paio di lustri si placa solo nei bilanci delle autonomie, borraccia sempre piena e sempre fresca. Il bailamme che ci ha tormentato da gennaio ad oggi (comprese le code del Milleproroghe e di un possibile decreto correttivo della Finanziaria appena approvata) non è però tutto uguale. Ripercorriamo allora in questi giorni di sosta le vette di un 2007 comunque da ricordare, per rileggere ciò che è accaduto senza alcuna nostalgia (e con il disincanto che merita). Apriamo la prima edizione dei Fl.it Awards con l'incoronazione della Circolare dell'anno. Nella categoria (che comprendeva anche le risoluzioni, altra incarnazione delle interpretazioni ministeriali) vince a mani basse la 6 agosto 2007, n. 28 emessa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Motivazione: Con totale sprezzo delle più elementari norme di sicurezza, si avventurava in territori che non le competevano, azzardando soluzioni definitive al problema dei pagamenti sopra i 10.000 euro. Il fatto che abbia miseramente fallito (a seguito dello stop deciso con decreto legge pochi mesi dopo) accresce solamente la portata storica del documento, il primo del suo genere a voler anticipare un decreto attuativo assumendone le vesti con modalità del tutto irrituali. Tale protervia era poi confermata di lì a poche settimane dalla pubblicazione di una seconda circolare (MEF 4 settembre 2007, n. 29), alla quale il premio viene assegnato ex aequo, che lungi dal contenere i danni di credibilità creati dalla prima, ne confermava la rigidità d'intenti, chiamando tutti gli enti ad adottare una procedura inventata di sana pianta. Il vero burattinaio della tragicomica vicenda, come è noto, è stata Equitalia Spa, chiamata in causa solo indirettamente dalla norma originaria, la quale, più indolente che mai, si è rifiutata di muovere un dito (un dato) prima di vedere pubblicato il sospirato decreto, unica pezza giustificativa per costringerla a lavorare. Da lì a scegliere di far sudare esclusivamente gli enti pagatori, per il Ministero il passo è stato brevissimo. Ritira il premio il Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio. In qualità di unico firmatario della circolare, deve pure prendersi la responsabilità di aver contemporaneamente (anzi, addirittura qualche settimana prima) inviato al Consiglio di Stato una bozza di decreto contenente una disciplina dell'istituto completamente diversa da quanto indicato con prepotenza nelle due circolari. Come a dire, pilatescamente, non sappia l'ufficio al piano di sopra cosa faccia l'ufficio al piano di sotto. Infatti, l'art. 48-bis, D.P.R. n. 602/1973 (nonostante il via libera del Consiglio di Stato) è ancora oggi lettera morta. Per ulteriori notizie, chiedere a Equitalia Spa.

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