Too Cool for Internet Explorer

mercoledì 24 ottobre 2007

Chiacchiere e distintivo

Capite bene che ciò che sto per raccontarvi deve rimanere riservato. Qui si vanno a toccare interessi e suscettibilità particolari, da prendere con le pinze. L'argomento è stato affrontato dal Ministero, ma non per questo non dobbiamo usare i guanti. Infatti, ci servono per non lasciare tracce: non si sa mai che ci stiano ascoltando. Nessuna detrazione ICI per gli agenti di polizia, a meno che, come nelle migliori detective story, non forniscano l'alibi che li scagiona. Questo hanno sentenziato dal Dipartimento delle politiche fiscali. Però, anche stavolta, si sono spiegati maluccio. La questione era stata posta dal diretto interessato in modo civile, senza pretendere alcunché. Insomma, tutta la santa settimana gli tocca risiedere in caserma, e mica per scelta: gliel'hanno imposto. L'agente si è adeguato alle disposizioni superiori e nell'unica casa di proprietà, che si trova (ma questo, come vedremo, è irrilevante) in un comune diverso da quello in cui si trova la caserma, ha lasciato la sola dimora: ci abita, insomma. Finisce il turno di notte e se ne ritorna dentro le civili mura domestiche, ben lontano da brande e posti di guardia. Scrupolosamente, conoscendo la lettera della legge, si chiede (e chiede al Ministero) se non sia possibile comunque usufruire della detrazione stabilita dall'art. 8, c. 2 del D.Lgs. n. 504/1992 posto che, dopo le modifiche intervenute con l'ultima Finanziaria, quest'ultimo ora stabilisce la presunzione secondo la quale per abitazione principale si deve intendere quella dove il contribuente ha la residenza anagrafica, "salvo prova contraria". Il DPF, però, non sembra davvero in vena di chiarezza e, come d'abitudine, la prende larga. E pare voler scoraggiare il solerte agente, richiamando, appunto, la presunzione di legge e concludendo, con accondiscendenza infastidita, che la prova contraria la deve fornire lo stesso contribuente. Insomma, il Ministero la mette giù dura. "Alla luce di tali principi, per i soggetti appartenenti alle Forze di Polizia l’unica possibilità per ottenere l’applicazione dell’aliquota ridotta e la detrazione per l’abitazione principale è quella di fornire la prova della dimora abituale nel comune ove è ubicato l’immobile." Sai la difficoltà. Se in caserma il nostro ci lavora soltanto, quali ostacoli potrà incontrare per dimostrare al comune impositore che nella casa di proprietà ci vive davvero? La chiusura, poi, è da teatro d'avanguardia. Pur di non dare soddisfazione all'interpellante, che nel frattempo non ha ben compreso tanta reticenza nel decretare l'ovvia conclusione, il Ministero tira fuori dal cilindro il riferimento a una vecchia norma che stabilisce alcune agevolazioni su IVA e imposta di registro per l'acquisto della prima casa per il quale, per le forze di Polizia e per quelle armate "non è richiesta la condizione della residenza nel comune ove sorge l'unità abitativa". Non c'entra, ma fa sentire in colpa il contribuente che il dubbio se l'era posto. Alla fine, il nostro agente potrà usufruire della tanto sospirata detrazione. Ma che fatica.

0 Comments: