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venerdì 22 giugno 2007

Colluttazione unilaterale

L'aria di mare, oltre a mettere un discreto appetito, concilia pure gli animi più esagitati, fino a ieri pronti a guerreggiare senza esclusione di colpi e oggi, magari dopo un piatto di mitili freschissimi annaffiati da un Gravina altrettanto fresco, lestissimi a seppellire l'ascia scordandosi la bellicosità del giorno prima. ANCI e Ministero hanno approfittato dell'ospitalità pugliese per trovare (pare) quell'accordo che sembrava escluso fino a poche ore prima. Sul piatto, oltre al pesce, c'è la possibilità concreta di utilizzare almeno in parte gli avanzi di amministrazione accumulati dai comuni più virtuosi senza incorrere nelle sanzioni per mancato rispetto del Patto di stabilità. Da un lato, la posizione rigidissima di Palazzo Chigi si è ammorbidita a tal punto da ipotizzare una rettifica alla Finanziaria 2007, reintroducendo il doppio binario competenza-cassa per determinare i saldi del Patto rispettivamente per le spese correnti e per quelle d'investimento, con buona pace di Padoa-Schioppa che ha sempre rifiutato un'ipotesi così remissiva. Dall'altro, i sindaci hanno deciso che meglio oggi l'uovo di questa concessione inaspettata, piuttosto che la frittata domani, ché tale sarebbe l'improvviso incremento di tre punti dell'addizionale IRPEF in caso di sfondamento nei parametri di Maastricht. E se l'impopolarità di una maggiore pressione fiscale locale è uno spettro da esorcizzare in ogni caso, pena la defenestrazione da seggio elettorale, va pure considerato che queste maggiori entrate determinerebbero il paradosso di produrre altri avanzi di amministrazione, perché introdotte non per coprire minori entrate o maggiori spese ma come unico esito punitivo di una violazione esplicita di regole calate dall'alto, dunque di valenza quasi esclusivamente formale. E infatti, resisi probabilmente conto di questo surreale boomerang contabile, gli emissari del Governo stanno (a loro dire) predisponendo una rielaborazione delle regole del Patto che, già dal prossimo esercizio si spera, penalizzi chi davvero esce dal Patto perché spende pur non avendo fieno in cascina. Sarei ancora prudente, però, sull'esito complessivo di questa partita a scacchi. Perché la smentita è diventato sport nazionale, da qualche anno a questa parte, e vedere questo ventilato accordo nero su bianco (cioè in Gazzetta Ufficiale) sarà l'unico attestato di fiducia.

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