Too Cool for Internet Explorer

venerdì 11 maggio 2007

Tutti al mare

In un intervento sullo Struzzo giallo di oggi, il presidente della sezione Marche di Ancrel ricostruisce a beneficio di coloro che non hanno seguito l'ultima edizione di EuroPA il caso aziendale del Comune di Falconara Marittima, ente sotto i riflettori per l'entità dello squilibrio finanziario che porterà ad un disavanzo d'amministrazione 2006 di circa € 12.000.000,00. La premessa così sapida è necessaria a Borghi per una tirata finale sulla centralità del Consiglio comunale: "Il consiglio nazionale dell'Ancrel ha ritenuto che il consiglio comunale sia e debba restare il massimo organo dell'espressione democratica locale e se per qualche motivo tale organo non riesce a svolgere la propria funzione d'indirizzo e di controllo non si può pretendere che la svolga l'organo di revisione da solo." Cosa vuol dire esattamente? Che i revisori possono permettersi di guardare dall'altra parte perché il Consiglio comunale non ha adottato le necessarie misure per evitare il formarsi del disavanzo? Non serve una laurea in economia delle pubbliche amministrazioni per rendersi conto che sono i revisori, molto più che i consiglieri, ad avere potenzialmente sottocchio tutta la documentazione necessaria a verificare l'andamento del bilancio comunale. Prima della ormai preistorica L. 142/1990, si sa, la "revisione contabile" era affidata proprio a un mini-pool di volonterosi consiglieri comunali che si prestavano a donare qualche pomeriggio del proprio mandato a controllare, senza alcuna pretesa di competenza tecnica, il già allora illeggibile conto consuntivo. Oggi è pur vero che i consigli rappresentano l'organo supremo del Comune, ma essi nominano i revisori (professionisti) proprio perché svolgano in loro nome (e di quello dell'ente che essi rappresentano) le indispensabili funzioni di auditing. Perché concludere l'intervento lasciando l'impressione che della gravità della situazione di specie (e, per estensione, di tutte quelle potenzialmente in circolazione) non debbano sentirsi responsabili ex-aequo Collegio a tre e Consiglio comunale? Se nel pezzo si trova il tempo di citare (per nome e cognome, con buona pace di ogni riservatezza) Segretario/DG e Responsabile di ragioneria, perché non si fa neppure un accenno ai tre revisori in carica? La proposta finale di Criso riecheggia quella in circolazione da qualche settimana: che sia la Corte dei conti a proporre una terna di nomi all'interno della quale il consiglio comunale scelga il presidente del collegio di revisione. Ma anche un filtro così autorevole non può garantire al 100% che il Collegio possa in ogni caso evitare il formarsi di situazioni come quella di Falconara. Sembrerebbe necessario, allora, affrontare direttamente il lato meno gradevole della vicenda, e che, insieme ai dirigenti, pure i revisori dell'ente si assumano la loro fetta di responsabilità.

0 Comments: