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lunedì 14 maggio 2007

Cartellino giallo

Deve essere addirittura il Consiglio di Stato ad affermare che: "Il segretario comunale, come tutti i dipendenti, è tenuto all'osservanza dell'obbligo dell'orario di ufficio e alla conseguente timbratura del cartellino marcatempo attestante la presenza in ufficio."? La questione è stata affrontata per il titolare della sede di segreteria di un comune che nel lontano 1994 (tredici anni sono davvero un tempo biblico, anche per una giustizia come la nostra, in un caso del genere) era stato censurato dalla Prefettura per essersi presentato al lavoro in ritardo. A parte il fatto che, non vi è ombra di dubbio, i suoi rapporti con il Sindaco non dovevano essere idilliaci, altrimenti quest'ultimo non avrebbe mai segnalato alla gerarchia superiore l'insubordinazione del suo più alto collaboratore, mi chiedo perché si sorvoli, anche di fronte alla scelta inevitabile della massima magistratura amministrativa, su un dato di fatto pressoché incontrovertibile: i segretari comunali non timbrano. Le eccezioni a questa regoletta aurea sono rappresentate, nell'ordine, da: segretari di prima nomina timorosi del sindaco che li ha nominati; segretari di medio corso, con scarsissima stima di sè stessi; segretari puniti per mancata timbratura dopo aver violentemente litigato con il sindaco di turno. Fatta una rapida sottrazione, restiamo con qualche migliaio di funzionari/dirigenti che, sistematicamente, considerano la timbratura un'ingerenza insopportabile nella propria autonomia lavorativa, un'umiliazione da cui fuggire, quasi che lo status di superiorità gerarchica fosse intaccato da un semplice passaggio (almeno due, in verità) del badge magnetico nel lettore appeso al muro. La difesa più comune in questi casi è: il segretario svolge un'attività affatto diversa da quella degli altri dipendenti, con responsabilità superiori e orari che si possono prolungare ben oltre la tarda serata in occasione di giunte o consigli. Ma quest'ultima obiezione potrebbe valere, appunto, solo nei giorni in cui le sedute sono convocate. E negli altri giorni? Il segretario, oggi, non esprime più neppure il parere di legittimità sulle deliberazioni e quando emette proprie determinazioni lo fa in quanto responsabile di un servizio, a ciò destinato dal Sindaco. Quale sarebbe la differenza con gli altri funzionari? In effetti, una differenza c'è, volendo essere venali. Ma qui interessa il punto di diritto. Certo, il prestigio di una volta oggi è, per i segretari, un'amara chimera. Cedere a questo estremo e sottile ostacolo che li divide dalla normalità, allora, è il colpo di grazia alle speranze, mai sopite, di una resurrezione dell'intera categoria. Se vogliono, il tesserino glielo forniamo nella versione gold.

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