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giovedì 10 maggio 2007

Alla stazione c'erano tutti

Secondo alcuni osservatori, la recentissima reintroduzione della dichiarazione ICI, imprevista ma non imprevedibile, vista l'assenza di certezze sull'avvio del sistema di interscambio dati tra Agenzia del Territorio e Comuni, determinerebbe un regime di incertezza negli enti che hanno, fino allo scorso anno, operato con la Comunicazione (in luogo della Dichiarazione). In sostanza, si dice, poiché nelle istruzioni alla dichiarazione 2006 si preciserebbe che ne sono esentati coloro che hanno presentato la comunicazione entro il 31 dicembre 2006, l'ente che dovesse ricevere comunicazioni dopo quella data dovrebbe respingerle e far compilare al contribuente la dichiarazione, creando così un duplice regime relativamente ad accertamenti e liquidazioni (per le dichiarazioni è prevista la sanzione in caso di omissione o infedeltà, a differenza di quanto accade per la comunicazione che implica controlli esclusivamente per l'omesso o insufficiente versamento). In realtà, mi sembra che la questione sia risolta già nelle stesse istruzioni. Al paragrafo 1 (Premessa), si dice quanto segue: "Tuttavia, data la novità recata dalla legge finanziaria per l’anno 2007, i contribuenti che hanno già presentato la comunicazione relativamente alle variazioni intervenute nel 2006, non devono effettuare alcun ulteriore adempimento dichiarativo." Dunque, il Ministero non ha fissato esplicitamente la scadenza di fine anno come termine ultimo per presentare le comunicazioni. Si deve infatti tenere conto della circostanza per la quale la dichiarazione deve essere presentata entro i termini per la dichiarazione dei redditi, che rimane fissata, per le persone fisiche, al 31 luglio. Ne consegue che è questa la data da prendere a riferimento come termine ultimo oltre il quale non si possono presentare comunicazioni. Non ho conoscenza di tutte le differenti scadenze stabilite dai comuni per la presentazione della comunicazione 2006, ma ragionevolmente si deve pensare che le stesse non vadano aldilà di quelle previste per la dichiarazione, vanificando altrimenti il senso semplificativo della comunicazione. La soluzione prescelta dal Ministero pare essere la più sensata, oltre che l'unica che impedisce il formarsi di un doppio binario di comunicazione agli enti.

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