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domenica 29 aprile 2007

Il diavolo veste Vaccari

Ci eravamo ripromessi di non tornare sull'argomento, ma talvolta una martellata su un chiodo già piantato lo assicura meglio nel muro. La nuova nota del DPF (a firma dell'immarcescibile Carlo Vaccari) ci riporta esattamente là dove eravamo rimasti. D'altronde non ci sono più dubbi sulla fermezza del Ministero nel sostenere la tesi secondo la quale i Comuni che non intendono (non intendevano, ormai) modificare l'aliquota dell'addizionale IRPEF, bloccata dall'esercizio 2003, non devono approvare alcuna deliberazione. Qui, a più riprese, si è sostenuto l'esatto contrario. Ma il Ministero sembra voler mettersi da solo i bastoni fra le ruote. Nel documento da poco pubblicato, infatti, a un comune che chiede lumi, prima ripete la nota tiritera. Ma nella seconda parte si scatena affermando in rapida sequenza:
1) che "l’automatica ripresa degli effetti delle deliberazioni sospese" determina l'assenza dell'obbligo "da parte del comune, che non intenda variare la misura dell’aliquota, di procedere ad una nuova espressione della propria determinazione già perfettamente formatasi con la precedente deliberazione", guarda caso approvata dalla Giunta comunale (la perfezione non essendo, appunto, di questo mondo);
2) che l'ente locale non ancora convinto della bontà interpretativa delle note a firma Vaccari non può far altro che approvare (per confermare l'aliquota) una deliberazione di Consiglio comunale, "unico organo a cui è attribuita la competenza in ordine alla disciplina dell’addizionale comunale in esame, ivi compresa la determinazione dell’aliquota."; ma se è davvero l'unico, perché si continua a farlo passare per 'utile idiota', impedendogli di esercitare la sua esclusiva competenza?
3) Infine che, avendo il Ministero poco tempo per verificare i propri database, è "auspicabile che i comuni che non intendano modificare l’aliquota deliberata per l’annualità precedente, effettuino una comunicazione a questo Ufficio, al fine di consentire un tempestivo aggiornamento delle informazioni reperibili sul sito informatico."
Per fortuna l'anno prossimo non dovremo più assistere a questo minuetto infinito. La testa ci gira già abbastanza.

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