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venerdì 12 ottobre 2007

Delitto perfetto

Quando ci vuole, ci vuole. Lo Struzzo giallo ha risolto con abilità romanzesca un caso apparentemente impossibile: il mistero della tassa scomparsa. E i complimenti non sono ironici. D'altronde, il colpevole non è mai stato un mostro di destrezza e, in questo frangente ancor più palesemente, è scivolato sulla più classica delle bucce di banana. La sequenza logica è ben nota. La TARSU è sopravvissuta insieme alla TIA fino ad oggi, per effetto di innumerevoli proroghe che hanno salvato i comuni di minori dimensioni proprio alla vigilia dell'approvazione dei bilanci di previsione. L'anno scorso fu proprio la Finanziaria a chiudere la stagione dei rinvii, bloccando con discutibile ma irremovibile fermezza qualsiasi passaggio da tassa a tariffa per il 2007, ma lasciando immutata la tempistica del periodo transitorio, a quel punto destinato a chiudersi, per tutti, il 31 dicembre 2007. Questo vuoto, in realtà, era il frutto della convinzione che nel corso di quest'anno sarebbe stato finalmente emanato il regolamento (previsto dal Codice dell'Ambiente) che avrebbe introdotto la nuova tariffa di gestione, ancora in gestazione eppure ammantata da un lungo velo di segretezza. La fiducia in un rapido evolversi della situazione fu, senza sorpresa, ancora una volta mal riposta. Ad oggi, di quel regolamento, non v'è traccia. Purtroppo, nè il decreto collegato alla Finanziaria 2008, nè il disegno di legge vero e proprio recano traccia di un'ulteriore simmetrica sospensione per il prossimo anno dei passaggi tra un tributo e l'altro. Siccome, talvolta, il livello comunicativo tra ministeri e, all'interno dei dicasteri, tra dipartimenti è ancora allo stadio del telefono senza fili, non è giunta a tempo l'informazione che avrebbe evitato il panico di queste ore: la dipartita, dopo lunga agonia, della TARSU. E, com'è ovvio dalla lettura letterale delle restanti norme vigenti, il corrispondente arrivo di un tributo, la TIA, già condannato all'estinzione. Il fatto, poi, che questa catena di eventi si produrrebbe in un numero importante di enti locali non fa che ribadire la pericolosità di un corto circuito normativo così irrisolto. Quest'ultima constatazione, triste conseguenza dell'indolenza legislativa, se non corretta per tempo (e a dire il vero basta talmente poco che qualcuno avrà magari già provveduto a rettificare il ddl) rischierebbe di trasformare un passaggio epocale in una farsa. Ricordate come il dipartimento politiche fiscali si espose nello scorso marzo sostenendo che la sospensione introdotta per il 2007 "è da ricercare nella volontà del legislatore che, nelle more della completa attuazione delle disposizioni recate dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante il Codice ambientale, ha inteso evitare qualsiasi modifica del regime adottato dall’ente locale al fine di impedire l’insorgenza di ulteriori incertezze applicative"? Peccato che questo fideistico attaccamento alla 'volontà del legislatore' manchi dell'unica prova a discarico: un emendamento fotocopia per il 2008 che impedisca il sorgere della ridicola contraddizione. Anche arrivasse domattina, comunque, sarebbe già tardi per salvare la faccia.

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