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martedì 12 giugno 2007

Duri d'orecchio

Dovrebbe rappresentare un giardino, rigoglioso di fiori e colori. Visto in bianco e nero, nelle pagine di un quotidiano, ha semplicemente l'aria e i contorni di un labirinto. E non ci scherzerei sopra. Si tratta del logo che accompagna la presentazione della 24a Assemblea nazionale dell'ANCI, quest'anno splendidamente proposta a Bari. Quella del labirinto è forse la metafora più azzeccata da qualche mese a questa parte. Difficilmente potrò essere smentito se sostengo che le amministrazioni locali si sono infilate (non necessariamente da sole, ovviamente) in un dedalo di vincoli giuridici e non dal quale è davvero arduo sperare di uscire senza danni. Per i comuni sopra i 5.000 abitanti il minotauro è senz'altro rappresentato dal Patto di stabilità (fantastico ibrido di delicati equilibri politici europei e striminziti saldi contabili locali). Il can-can sulla richiesta da parte di sindaci esasperati di utilizzare almeno in parte gli avanzi di amministrazione accumulati negli anni per completare qualche opera pubblica non ha ancora prodotto risultati tangibili, mentre il famigerato tesoretto si assottiglia sempre più (araba fenice dei nostri tempi). Il circolo è vizioso, checché ne pensino le migliori menti della loro generazione: perché il Paese deve ripartire, ma se le risorse sono lì, disponibili, accantonate, improduttive, non le si può spendere. La liquidità accumulata da parecchi enti negli ultimi esercizi è senz'altro considerevole. Che almeno sia consentito di sbloccarla parzialmente, per evitare che, a risanamento completato, sia scaraventata tutta insieme sul mercato, con inevitabili conseguenze inflazionistiche. E i piccoli enti non sanno ancora se il chiacchiericcio sull'ICI da abolire produrrà meno gettito o più problemi, riducendo un altro po' i margini di autonomia fiscale sin qui conquistati. Eppure alla Fiera del Levante di questo non si discuterà. Città metropolitane, Sicurezza, Sistema Paese, Qualità della vita: temi importanti e ricchi di spunti per chi si chiede quotidianamente come amministrare meglio il proprio angolo italiano. Ma percepisco sempre un'aria di 'altrove' che non riesco a scrollarmi di dosso. Non credo che invitare il sindaco di Roma o il presidente della Camera dei deputati a parlare di avanzi di amministrazione sia plausibile, anzi. Ma uno spazio nel quale coinvolgere anche cariche istituzionali così rilevanti nelle questioni caldissime della finanza locale si sarebbe dovuto trovare. Non so, infatti, quale sarà il 'parterre de roi' dell'evento organizzato a novembre da ANCI per parlare solo di risorse finanziarie (sede: Brescia). Di fatto, non condivido l'impostazione secondo la quale i temi alti non debbono mischiarsi con la spudorata concretezza della partita doppia. Nessuno lo dichiarerà mai esplicitamente, ma il dato di fatto non cambia di una virgola: questa contaminazione non s'ha da fare.

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