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martedì 23 gennaio 2007

Finanziaria enigmistica


Anche i proventi da permessi di costruire (anche se 'oneri di urbanizzazione' non è ancora scomparso dalla terminologia corrente, e dubito che ciò accada ancora per qualche anno) sono stati interessati dal ciclone Finanziaria 2007. E rispetto ai limiti della Finanziaria 2005 che si estendevano al bilancio di previsione 2006 (un massimo del 50% del totale incassato poteva essere destinato a spese correnti), la L. 296/2006 ne propone addirittura un ampliamento. Così ora, e, salvo successive modifiche, ciò vale anche per gli esercizi dal 2008 in poi, una percentuale complessiva massima del 75% è utilizzabile per spese correnti e manutenzione ordinaria del patrimonio. Come accade spesso, però, gli estensori del comma hanno voluto farci partecipi del loro entusiasmo enigmistico e ci chiedono di risolvere il seguente rompicapo: a) poiché è consentito finanziare spese correnti per il 50% dei proventi; b) poiché le spese relative alla manutenzione ordinaria del patrimonio sono spese correnti; c) poiché è possibile finanziare con un ulteriore 25% di oneri solo queste ultime, qual è la percentuale di oneri destinabile, al limite, per manutenzione ordinaria? A me sembra proprio che la risposta sia: 75%. A quella percentuale si può tranquillamente arrivare, direi, poiché il comma 713 non specifica che le spese correnti finanziate con il primo 50% devono essere differenti dalle manutenzioni. Sembrano questioni di lana caprina e invece sono, mi sembra, problemi di buona redazione di norme. Infatti, se l'intenzione del legislatore è quella di estendere la percentuale massima, bastava scrivere che la percentuale complessiva utilizzabile è del 75%. Se, al contrario, si vuole che solo il 50% degli oneri serva a finanziare spese non manutentive, sarebbe stato più esplicito scrivere che, fatta salva la percentuale complessiva del 75%, per spese correnti non manutentive non si possono utilizzare più del 50% degli oneri introitati. Si ricava peraltro che tertium non datur: non è lecito interpretare la norma altro che nei due modi sopra indicati. Le soluzioni nella prossima circolare ministeriale.

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